Al nome di Dio, amen. Dì vj di febraio 1393. Poi che di chostà mi parti', non t'ò iscritto per non vedere che sia stato di gran bisongno, e d'altra parte ò iscritto tanto a Barzalone che basta: aratti tutto letto, che ffu l'ultima una bibbia; manda'la questo dì per Righale vetturale da Menzana. Per quella arai veduto quanto io ò seguìto poi ch'i' fu' qua, sì che per questa non chale troppo dire. Di poi n'ebbi una tua, fatta detto dì: rispondo apresso. Piacemi che Nicholaio Martini e gl'altri abiano saggiati que' vini; e di quanto ànno detto sono avisato, e scritto a Barzalone sopra cciò quanto è di bisongno, sì che altro non ne chale dire. Di grano per la familgla fattene chonperare a Checcho Bondì 4 o 6 staie che ssia buono, e insino a tanto che ffia il dì del merchato e allotta ce ne forniremo. E se altro paresse a Barzalone, fanne quello ti dicie: chonsìglatene cho llui e fa cciò che tti dirà. Di quanto t'à ddetto Nicholaio Martini, sono avisato e tutto mi sapeva. A boccha ti dirò chi fu qua. Non à altro a dire, se non di questi fatti: e chi dicie una chosa e chi un'altra. Io fo mio dovere, e Iddio faccia il rimanente. Chredone rimanere chon onore e sarà tutto per nostro bene, e chosì piaccia a Ddio che ssia. Oggi dovavamo essere alla battalgla, e per altre faccende di Palagio non si fé nulla: il primo dì saremo, a cciò farai bene a richorrere a Ddio e alla Vergine Maria che ccie na aiuti se gl'è di suo piaciere. Arai saputo per quella di Barzalone chom'io fu' dinanzi all'uficio dell'Arte della lana e dissi loro tutta la verità: èbollo molto a grado, e cho lloro rimasi d'achordo tanto bene quanto dire si può. E altro non chale dire sopra cciò; e di tutto sia lodato Iddio. Abiàno diliberato che Nofri non faccia più arte di lana a Genova, e a termine 6 mesi à da 'vere tratto a fine tutto e qua se ne torni, e farà il suo meglo. E in chaso no 'l facesse, farà suo grandissimo danno perché qui à da perdere assai e rimarrà in chontumacie di questo Chomune. Credo che farà ciò che nnoi vorremo, e farà suo pro. Piaciemi che Nannino ghoverni bene le bestie; egl'è vero ch'io gli dissi se volesse dormire chon Nanni ch'egli il facesse e, se non volesse, che non vi dormisse. Di Cristofano e degl'altri che lavórono al Palcho, fatene chome vi pare che ben sia: in quella d'oggi vi dissi tanto che basta. Fa che Barzalone vi vada alchuna volta e dicha loro quello gli pare, acciò che abbiano materia di fare bene. Piaciemi che quello ch'io vi lascai facessi chostì e al Palcho, facciate per modo vi sia onore. A mona Taddea ò mandato a dire ch'ella vengha a desinare chon lla Francescha. Per anchóra non ci è venuta: credo ci verrà domattina. Domenicho le diè le tovagloline le mandasti. A Nicholò t'ò rachomandato e salutato la Francescha, e òlle dato s. 17 ½. Dinmi se vuoi ch'ella facci fare di quegli nastri, a modo degl'altri, per la fanciulla di Chiarito e per la Tina. Per questa farò sanza più dire per atendere ad altro. Provedi bene alla familgla per modo ch'io non abia malinchonia sopra malinchonia. Iddio ti guardi. per Francescho di Marcho, in Firenze. Mona Margherita, donna di Francescho di Marcho, in Prato.