Al nome di Dio. A dì XVII di marzo 1393. Istamani ricievetti tua lettera, chon esa una andava a Marcho di Tano; mandagle subito. De' fatti di Falduccio òne inteso. Ò paura che no' facci chome il marinaio, sarà buono, ora che vi sène per chotesta faccienda, di spaciare anche quella. Di richordare a ser Chimenti ò fatto quanto di', ed ène stato a mene e àne parlato a tutti; parmi che no' facci molto volentieri questa faccienda; ògli detto che per questa volta gli deba piaciere di fallo, ma un'altra volta, se ttu ti rinpacci più in questi medesimi chasi, gli lasci risquotere a te; disigli che, se niuno se n'andase in questo mezzo, che potremo dire che per nostra nigrigezia gli perderemo. Lodovicho e tutti gli altri debitori gli dano parole che verebono a dire nulla e a lungho andare choverebe pure che questo si faciese; àmi promeso di fallo domane sanza fallo, e chosìe àne auto da me di fare: soleciteròlo e da me no' resterà si faccia a ongniuno quello che merita. Òne detto chon ser Chimenti che mi pare molto meglio di solecitare ora questa faccienda mentre che ttu no' ci sène e abiamo ora questa buona ischusa per questo chaso che noi abiamo È molta piaciuta questa ragone a ser Chimenti, dicie che la farà per modo che no' mi parà ch'abi paura. Della mula e de' ronzini t'avisai istamani per una lettera diedi ad Arghomento, e stano di bene e meglio tutto dì. Dell'orzo non ò fatto chonperare, ché no' ce n'è venuto punto del buono e 'l pocho, del chattivo. Òne detto a Meo che ritengha tutto l'orzo ch'àne iStefano da Filettere per soldi XII lo staio e pesa libre 44 lo staio: èciesi venduto 14 soldi e 15 soldi lo staio, e non è del buono; e 20 soldi la cima del grano: ònne fatto chonperare pocho, perché ciene venne pocho. Chonperamo 12 staia di spelda. Quello mi dine per la lettera rechò Meo di Niccholaio Martini, òne fatto dire; dicie che domani manderà costà uno suo gherazone. Mandoti, per Nanni da Santa Chiara, pani 12 e 56 tra mele e pere, e mandoti parechi noci e uno mezo quarto di fave infrante e uno mezo quarto di faguoli e parechi pisegli; mandoti pocho d'ongni chosa perch'è stato chattivo merchato, che cci è suto pocho d'ongni chosa. Del fatto del vino aspetterò che me lo mandi a dire e che le mestie sieno uno pocho riposate e io te ne aviserò. Mandaci e' fregi della fanciula di mona Vanna di Chiarito: vuorne 26 braccia chome furono quegli ch'ela ci mandò per la fanciula di Monte, e mandagli più tosto si può. E altro no' dicho. Idio ti ghuardi. Rachomandami a chi tti pare. per la Margherita, in Prato. Franciescho di Marcho da Prato, in Firenze. 1393 Da Prato, dì XVII di marzo. Risposto dì XVIII.