Al nome di Dio, amen. Dì 24 di febraio 1402. Per Nanni nostro ricievetti tua lettera e chon esa il fardello de' libri, e' lino, quatro paia di chaponi e due sane e chon eso otto lettere: di subito le mandai a Stoldo e 'l fante era partito. Del tornare qua tu lunedì, non vegho che tu pos'esere più tardi dell'aver tui bene manichato, purché no' vi facia male di fare che voi abiate che mangiare: provederò per modo che voi ismaltirete il soperchio. Per uno parente di Nicholaio Partini ti mandiai una lettera e una di Domenicho, risposta a quella che arechò Chasino. Nanni m'à detto che tu vuoi l'Anna metere in moristero; io credo che si' il minore pensiero ch'el'abi; la risposta sua fu chome ell'è usata di fare: ela sa ch'io so ciò ch'ela pensa; da mia parte dine alla madre che ne pigli buona guardia in ch'ela le fa bene bisongnio e che né lasci giuchare, e né baluzare, chome ela (à) fatto a chasa sua e che no' lasci uscire chon quella moglie di Michele, e ch'ela farà bene di chudere l'uscio, à messo in chalara, quand'ella va fuori; ela la debbe bene penzare per quello ch'io il dicho, e tu l'amunisci quando tu ti parti di chostà, bene ch'ela non à auto paura di tte né di me, buono pe' lei n'avesse auta paura! Io te l'arei iscritto già parechi, se non ch'io no' l'ò voluta dare se nno' a vui, perch'ella no' venise in mano di persona, perché sono troppe tenere le chose di quesste fanculle; istraciala chome tu l'ài letta. Altro per ora non ci à a dire. Cristo ti quardi. la tua Margherita, in Firenze. Franciescho di Marcho, in Prato, propio. 1402 Da Firenze, a dì 24 di febraio. Risposto.