Al nome di Dio, amen. Dì xx d'otobre 1394 A questi dì passati non v'abiàno schritto per non essere bisogno. E ieri avemo una vostra letera fatta dì 19 dell pasato, e quanto dite abiàn visto: appresso vi rispondiamo. Voreste sapere che chondizione ci ànno e' pani chatalani, cioè di Maiolicha e di Valenza, che vi diciano che quest'ano cie l'ànno auta chativa, coè da parechi mesi in qua, e ànno anchora e quest'è per la gran quantità che ciene condusse Andrea Lomellino della nave pprese de' chatalani, e gran quantità ne gli resta. Soglionsi vendere, que' di Maiolicha, on. 2 tt. 20 la peza e que' di Valenza, on. 2 tt. 7 in tt. 8. E uanno si sono venduti, que' di Maiolicha, on. 2 tt. 17 in 18 e que' di Valenza, on. 2 tt. 6, a termine di iiij mesi, che altrimenti non ci si vende. E i cholori di que' pani per qua vogliono essere rossi e cilestrini ell forte, e chamellini e neri. E anchora dicenvi che la vendita di panni che si fa l'anno in questa terra, si è per le 2 fieri, di marzo e di setenbre; el forte si fa per quella di setenbre e d'ogni chosa. Panni fiorentini ci si mette per chotesti lanaiuoli e lo spaccio loro è per lle 2 fiere. Panni fini voglion essere non lavorati chome per Firenze non gli chonoschono: vogliogli poveri di lana e paiono loro più fini ma ben filati e ben lavorati. Panni grossi non ci àno buona chondizione. Altra risposta non bisogna a vostra letera, nè altro v'abiàno a dire. Per chostà, 47 1/1; Pisa, 49 1/4; Gienova, s. 9. Siàno al vostro servigio. Cristo vi ghuardi. Filippo di Michele e conp., in Ghaeta Tenuta dì 28 e non ci è di nuovo. Franciescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze 1394 da Ghaeta, a dì xj di novenbre