Al nome di Dio, a dì xviij di marzo '396 A dì primo di marzo riceveno vostra letera fatta a dì x di febraio, a che rispondiamo. Abiamo aute le bale quatro di pani di Valenza ci mandasti per la nave d'Antonio Salelta e abiamo paghati di nolo f. ventitre d'oro per pani xlvj, a f. 1/1 per pano, che chosì s'è paghato per gl'altri. Quanto dite de' deti pani se ne faci la volontà de' vostri di Firenze e chosì ne faremo e 'ngiegnierenci di vendeli questa fiera per lo meglo pregio potremo, che ne faremo chome nostri propi fosino. Qui si fa pocho d'ogni ragione panina, pure ci se ne spacia di chotesti ragioni e di Barzalona. Voremo i dete bale avesi mandati più rossi che alchuna volta mandandone due o tre per balla non sarebe altro che buono. Di sale è qui fornito per un ano o per più, sì che al presente c'arebe chativa chondizone. Pare ci posiate ragionare per l'avenire on. dieci o circha a tenpo di mesi quatro. Risi ci sono qua asai per uano: ragionategli tt. * il chantaro; pecie, tt. * il chantaro. Nè altro ci è per questa a dire. Cristo vi ghuardi. Michele di Iachopo Lotieri e conp., in Ghaeta Franciescho di Marcho e Lucha del Sera, in Valeza 1397 Da Ghaeta, dì 7 mago