Al nome di Dio, a dì vij di febraio '397 A' di pasati v abiano schrito abastanza; dipoi a dì 31 ricevemo una vostra fata a dì del pasato: rispondiamo a' bisogni. Avete auta promesa di f. cc da Giovani di Medici: aretegli dipoi avuti e posti a nostro conto. Avisatene. Chome per altra, vi diciemo avere mandati a paghare a Nola i danari ci de dare per 'l pano vostro chupo e altri danari, e mai none abiàno auta risposta: tanto glene schriveremo, n'aremo risposta che a loro non si puote andare per 'l paese rotto. De resto di Giannello Palonbo egl'è più non abiàno potuto schrivegli niente perché il chanpo de Re è stato a Sessa. Ora egli è levato e soleciterremo per lettera quanto fia posibile. E a Sessa abiàno uno amicho che lo stormento dice i lui chome in noi, che lo solecita e non potendogli avere gl'apresenterremo lo stormento: farasene quanto fosono nostri e chome nulo danaro aremo di vostro, vi si rimeterano. Difatti di Biecholo d'Albito non si fa niente perché è ito a Chapova uno mese fa: chome ci torna se ne farà quanto si dè fare e di tuto sarete avisati. Nè altro ci è dire. Cristo vi ghuardi. Per Michele di Iachopo Lottieri e conp. in Ghaeta Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo in Firenze 1397 Da Ghaeta, a dì xxj di febraro