Al nome di Dio, dì xxvij di maggio 1390 In questi dì abiano aute due vostre letteruze: l'ultima fatta di 5 di questo, la quale dite ci mandate per Riciardo di Talamo e che sia molto vostro amicho vegiamo, e ongni lettera ci darà o altra chosa volesse da voi, ragionate, a lui ci proferemo come a fratello: è vero che per anchora non siamo stati colui che c'è forestiere e noi qua siamo in festa: della coronazione e della donna riposati, saremo insieme e quello fia di bisongno si farà, e di ciò siate certi. Per altra vi dicemmo esere avisati del salnitro consegnasti a Nicolò dell'Amanato e faremo nostra possa rinvenirllo che c'è erore. Ongni lettera a Tino di Laudato abiàno dato, come scritto ci avete e di que' danari ora non bisogna più dire poché l'amicho è venuto e autogli. Non chale più dire della nave di Francesco da Pontriemoli, per la quale ci mandasti le 3 balle di Iachopo de Rosso. Panni sanesi e ongni ragione panni, ci à ora chattiva condizione, salvo s'avessi di que' mezi panni d'Inghilterra ci avrebono buono spaccio. A dì 29 sarà choronato questo Singnore per le mani del Chardinale di Firenze che c'è leghato e fassi bella festa, ma pochi Singnori ci venghono però. A Napoli sono 8 ghale' per questa Singnoria a gueregiare: le quatro di qua e quatro di Cicilia vennono colla Donna. Ma per terra, que' di Napoli, sono forti e sono fuori a chanpo e temesi di Proenza non ci vengha sochorso a que' di Napoli per mare: dovetelo udire voi meglio di noi. Gran parlare si fa de l'armata di Genova e in uno pocho di dubio se ne sta: avisateci quello ne sentite e quando sarà fuori e per dove. Udiamo la nostra città chol Chonte e Siena menano le mani a chi meglio può: che Dio distrugha il tiranno. E ben ci grava di fuste udiano sono chostà in porto e qua è meser Lazerino e cercha d'armare se potrà, ma saràgli malagevole. Olio, f. 22 botte; sapone, tt. 23. Charestia c'è stata già è 3 mesi per ongni parte. Per chostà, 47 1/1; Firenze, 46; Roma, 48 1/1; Palermo, 51 per f. 5; Genova, lb. 7 s. 12 oncia. per Guido Pilestri e conpa., in Ghaeta Diteci quello ch'è di Manno e dov'è, per la prima; e di Stoldo; e chi è ora con Francescho. Dì iiij di gungno Dipoi ci siàno trovati cho Riciardo di Talamo e a lui profertoci per vostro amore di ciò che possiano e chosì faremo. Fecesi la coronazione a dì 29 e pochi Singnori ci furono. Dubitiano assai di Proenza e di genovesi per lettere di costà. Idio lasci seguire il meglio. Francescho di Marcho da Prato, in Pisa 1390 Da Ghaeta, dì xviij gungno Risposto