Al nuome di Dio, ame. Fata dì primo d'aprille 1384. Per Lodovico Marini. A dì 19 del passatto per Dominicho fante di Sengnori vi mandamo nostra lettera sotto lettera di Lodovicho di Bono e puoy vostra lettera non ebi e di nuovo c'à poco e àci meno a dire. Per la deta lettera vi si disse chome Tieri de dì in dì atendeva qui e insino a questo dì non è venutto e molto me ne maravigllo però che fa tempo asay che de dì in dì dè venire e non mi pare ne faca sembianza. Dice bene Boninsengna che chome Mateo sarà a Vingnione che Tieri sarà in chamino: parmi ongni dì un anno che nel vero io òe voglia di vedere i conti vechi che di certto Francescho e no sono più da invetrare che si dice uno proverbio anticho e grossello "ispessa ragione, lungha amistà". Vorey che la nostra amistà durasse insino che noy vivessamo, se fosse piacere di Dio, che siamo terestri e altro ch'a bene e malle no se ne portaremo: l'altre chosse saranno tute fiato di vento e beatto chi arà bene adopratto che più siamo certti de la mortte cha di chossa niuna temporalle e siamo uno fiatto di vento da un'ora a un'altra. Io mi penso che da Boninsengna sarette avisatto chome a salvamento à ricevuto 7 balle di fustani di Cremona di nostri sengnalli che li mandamo a dì 12 di gienaio e chome subitto le vendete a Marcho di Narducco. E chome poy à ricevuto balle 24 di fustani di Cremona di sengnalli di Sondollatti e di queste non abiamo risposta che l'abi autte. E balle 15 di nostri sengnali ne sono presti a Cremona per mandare subito che de dì in dì le atendo qui. Sarette simille avissatto chome Boninsengna fece vendita de le 24 balle di fustani di Sondollatti a Marco di Narduco e a Lorenzo Dinozo e a ad Angnollo di Bonaiutto. E chome detto Lorenzo rupe il mercato dicando ch'aveano tropo lungho pello, che Dio sa se dice vero, che per Dio may no vidi in Cremona migliore condizione di fustani e no ne sono messi più che 10 peze per balla che più pessano non fanno 13 peze d'altre e sono bene condotte e bianchi per ordine. Dice Bonisengna che chonoce che detto Lorenzo l'àe truffatto e pure dice che, se chasso li viene, ne renderà a luy il simille. Dice era in ordine di dare 12 balle a detto Marco e a Angnollo de le prime 24 balle: mostra che d'altre sortte ne fusono gionte in Vingnione di bassa sortta che faceano danno a le nostre e questo è sempre usanza. Chome che la vidi io ò fatto mio dovere in avere mandatto queste balle di fustani di Cremona chome che la chossa non andasse prosperra chome voremo: sarà che Dio vorà e ongni chossa riputo per lo meglio seghua che possa. E montarano queste balle 55 mandate danari assay da lb. 5.300 inperiali. Sanano ora le 15 balle che in tuto sarano da f. 4.000 e più di quelli ò paghatti a Sondollati che a le prime 24 balle mancha poco. De l'altre 24 balle sarano i danari chome voranno che con loro ò patto di paghare quando e voglono ma e mi sono sì amici che mi tardano quanto possono. E quando con loro m'achozay del mercato arebono autti i danari contanti a più pregio da quello da Stratta e da questi da Ruginello, va chossì la fortuna. Io mi truovo dovere havere da voy per chonti di Vingnione di fustani mandati e ch'è più tempo sono rischossi più di f. 2.500. Àci ora questa ragione nuova che sono chome dicho più di f. 4.000 che la mettà ne tocha a voy. Voy ditte che io sostengha il più che io possa di mandarvi danari a paghare, coè a Genova. Parmi che io l'abi fatto per lo tempo passatto che may non è istatto otta che per lo meno non mi siatte istatti debitori di f. 2.500 in 3.000 e ora è di più somma: faco quanto posso in dillatare tempo ma quando io no posso più mi choviene fare chome io posso. Io nel vero sono a grande istretta di danari talle che a la simille non so quando io mi vedesse e pure mi bisogna ritrare dove e m'è lecitto. E a me è forssa, quando più no posso, mandare a paghare a Genova che siatte ciertti io ne stoe quanto più posso. E mi grava bene che chambi sono sì bascatti qui per Genova e per ongni altro luogho che è uno inpossibille: sono ogi datti a 2 per cento meglio che in 15 dì sono bascatti tropo fuori di ragione. E parmi per la grande istreteza di danari che al prexente è qui tosto veranno a uno per cento o forssi pari: ma no dè questo molto durare che di ragione e debono vallere per lo meno 4 megllo qui. A noy sarà grande danno questo bascare di chambio però che la moneta di Vingnione varà meno e pure non si può più che Dio voglia. Io mi chomfortava che voy veneste qui a stare uno poco mecho e no mi pare seghua quello m'avete iscritto ma tuto il contradio. In verittà fareste bene a venire qui e starvi uno poco a vedere del paesse e di vedere vostri fatti e che qui s'aconcasse se nulla fosse a fare. Sono io disposto al tuto di vedere i nostri chonti e di no invetrare più, ditene quello ve ne pare. Di fatti di mona Lissa bene vi dico ve ne portate asay ligieremente e manchomi poco che io no dissi più inanzi. Staròmi per honestade che per la fé di Dio se una vostra simille chossa io avesse autta ne le mani l'arey poy tratta a chapo o fatone tante parolle che ne sarey udito da Dio o dal diavollo. Chostoro mi tenghono il mio per sì fatto modo che a tuto il mondo dovesse putire. Idio mi dia grazia che 'l fumato di Lorenzo passi per questo paesse che ne direbe sua cholpa. Preghovi mi vogllatte suvenire in questi fatti che io no perda il mio che mi pare se voy ne adopratte quello che saprette fare se ne verà a chapo tosto. Lodovicho di Bono iscrive di fare e di sollecitare e so bene che e dice di buona fede e farebe vollontieri ma dobiando avere effetto choviene che vi metiate la vostra dilligenza, preghovi ne prendiate partito. E sono contento chome ditte che mona Lissa mi dia i miey danari e che puoi si vegha se io òe a fare nulla sono per fare. E sono contento ne facate la promissione: debe loro bastare se m'ànno tenuti i danari pasati due anni. Ditemi per prima letera quelle ne avete animo di fare. A rachapitollare di fatti di Pissa non so che bixogni: ànomi mandato a paghare f. 400 a 1 per cento che vaglono due ora; may no si vidi la più falssa lana che ongni balla à del grosso lib. 40 in 45 che no valle la metà. E di questa lana anche vi dico che se ne faca quello si dè di ragione che avendone fato quello non si dè e contra mio mandato no debio io portare la pena e chatuno ne starà a ragione. Arette sentito di balle 4 di panni fini di lana di Mellano mandati loro e leghagio li abiamo mandato per dopie letere. Facano fine tosto sanza più dirne e no ne isteano a ghuardare che no 'l facando ne sarò mal contento, sono peze 20 acholloratte e di tuto sono avisati. E più li abiamo mandati due balle di panni di Chomo fini che sono peze 8 e per mostra li abiamo mandati per vedere chome farano. Sollecitalli che ne facano di tutto fine, altro non c'à dire. Idio vi ghuardi. Questa letera vi mando per Lodovicho Marini. A mona Margharita rachomandate le nostre done e per sua e mia parte voy e ley 100.000 salutti. Bascano di Mellano, chiusa dì 2 matina. Domino Francescho di Marcho da Pratto, in Firenze o dove fosse.