Al nome di Dio, amene. Fatta 24 di febraio 1392. A dì 19 di questo giusi qui i Melano salvo, grazia a Dio, e qui ò trovato Basciano malato istato da uno mese di malla vogla e à 'uto alquno acidente. Oora [sic] cho lla grazia di Dio pure è chomiciato a miglorare sì che cho lla grazia di Dio tosto sarà libero. Lui e le done salutai per parte di Franciescho e di monna Marcherita e a lui ò data la lettera mi desti di che l'à letta i due o 3 volte. Dicie gli fate molti asenpri e itorno a ciò gl'ò detto quello m'è paruto sopra i fatto di f. 250. Ed ògli detto chome ò portato lettera di sua mano overo chopia e altre chiareze. E chome Lodovicho Marini à visto i libri di Giovanni de Richo e ch'egli l'aviserà di tutto chome la chosa istà e chome io n'ò portate altre chiareze sì che no potrà dire il chontradio. L'afetto sie ch'egli non è bene i punto a potegli mostrare quello ch'io ò portato però dicie, pure ch'io parli uno pocho cho lui, i chapo gli va itorno. E poi gl'ò detto chome io ò portato i chonti di Pisa de' suoi fustani e delle lane mandono: quando sarà miglorato mosterògli tutto di quello ò aportato bene ch'egli dicie che se mai pagha i f. 250 a torto e a pechato gli pagherà. Per ora no vi dirò altro sopra ciò tanto sia miglorato e poi di tutto v'aviserò. A dì 21 di questo ebi lettera da Vignone da Bonisegna. Avisami quello ò a fare qui no però che altro chiegia che quello portai di chostì darò ordine i questa Quaresina di fallo e fornire bene a puto sì che poi alla Paschua io sia chostì per ch'io voglo pensare di tornare tosto a Vignone e parmi mille anni. Franciescho di Basciano gli scrive i quegli pochi dì partirebe di Vingnone per qui venire e mostra Andera no sia ichora venuto di Barzalona. Di che sichondo i loro iscrivere fatto i Charnaciale doveva partire di Vingnone di che Basciano è molto cruciato s'egli si parte per qui venire inazi Andera torni da Barzalona. I questi pochi dì lo vedemo e mostra abi auto da Giachi Giroli f. 400 chorenti e no più, ora Idio gli dea bene a fare. Io ò detto a Basciano chome voi volete senpre esere suo amicho e senprre siate istato e chome l'animo vostro fue senpre buono ichontro a lui e chome se da voi a lui non avese mai auto niuna zanzeria né di questi f. 250 né d'altro agniuno ne n'arebe di meglo uno migliaio di fiorini. Ora la chosa è pure qui: egli i vorebe e simille voi. Bonisegna mi scrive di chonti abiamo cho lui e di mandagli, vedrò chome istaremo cho lui e poi darò ordine per lo nanzi ci serva meglo non à fatto. Quando partì no mi richordai di divi diciesi a Stoldo iscrivese a Genova a' nostri paghasono quegli danari arò bisogno per chose volle Francescho per Prato, sarano da f. 100 o 150 o quello monterà. Io lo scrissi da Bologna, aretella auta e fattolo che gli poghino a chonto di quegli Firenze e none a conto di Vingnone. Da Bologna ti scrissi a te Istoldo una lettera chome uno Giovanni di Simone doveva dati da f. 150 overo rimettegli a' vostri di Genova ch'io l'avesi per fillo volle ch'io chonperi. Se detto Giovanni avese rimeso i deti danari a' vostri di Genova, sì me ne avisate di presente perch'io posa chonperare quello inpose e altro no vi dicho sopra ciò. Della mia bisogna no vi richordo mi credo ne sarete soleciti più di me. Una chosa vi richordo: i ta chose si volle bene vedere ogni chosa e no si volle avere sì grande fretta che l'uomo ne faciese malle. I questa Quaresima ci sarà tenpo asai sì che io ò fidanza i voi e altri amici né parenti non ò a ch'io posa richorere e digli fa' chosìe. Atenderò risposta da voi quanto sarà seghito di poi di chostì parti'. Francescho povederà chon Barzalona del fatto mi ragiono: se no fosse da ciò, Istoldo con Domenicho durerano uno pocho di faticha per me e altro no mi distendo per ora a dire. Idio ci dea a fare quello debe esere i meglo. Da Vignone no ci è altro di nuovo per ora. Chome vi dicho qui s'atende i questi pochi dì Arighuollo e uno isponiere mio chonpare e credo Franciescho verà cho loro sapremo da loro se lla giente andavono i Pugla è vero vi vadino credo di no. Altro per ora no vi dicho. Idio vi ghuardi senpre. Tieri di Benci saluta di Melano. Io ò lettera da Bonisegna che Tomaso era andato isino a Viglana per per [sic] chagione delle 3 balle funo rubato preso di Vingnone. Franciescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, i Firenze.