Al nome di Dio, amen. A dì 22 d'aprile 1396. A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisonngno e poi a dì 20 n'ebi una vostra de dì 5 per da Bolongna e visto quanto dite rispondo. In essa ebi 2 lettere, l'una di Boninsengna e l'altra a Tieri, che questo dì l'ò mandate loro cho nostre lettere. Vegio quanto dite del figluolo di meserr Filipo Corsini: è bene suto qui e di presente s'andò a suo viagio, Idio il chonducha. Se prima l'avessi saputo gli arei proferto le vostre chose: or è pur chosì, farello altra volta se 'l chaso verrà. Sono avisato chome savate per tornare a Firenze cho lla famiglia e per che modo e a quanto volete atendere, Idio vi presti grazia seghuiate quelo è di vostro contentamento e del contrario ghuardi. I' v'ò detto asai per altre sopra questi conti di Francesco e come Guiccardo è anchora qui e credo tosto verrà in chostà a vedervi. Quando ciò sarà v'aviserò e po' voi provedete chome vi pare che, insino non tornna di chostà, niente si può fare. Come per più deto s'è, i' solecito chome bisongna ma questa loro lungheza è tropo: chonviensi fare alle volte chome si può e non chom'altri vorebe. Saprete di continovo chome seguirà. Delle cotte v'ò detto. Or voi rispondete delle 2 di prima no volete fare la spesa, sia con Dio. Arete veduto il medro di quele fo fare che chosterà circa f. 13 in 14: se questa li piace la può tore se nno la manderò a Vingnone e niente di questa arete mai a perdere se ben la mandassi chostì e no la volesse. Anchora ne fo fare a Mafio una suora al modo dite ma e llavora adagio che si penerà avere. Or non di meno o ll'una o l'altra qual più v'agraderà vi manderò e de la perdita vi vo' salvare io, se no lli piacesse, però ch'i' non vi manderò chosa no vaglia il pregio e buona sarà apresso. Detto v'ò chome Boninsengna m'à chiesto per voi 10 balle di fustani de' quali ò fornito parte e resto areno in questi 8 o 12 dì e sarà perfetta roba. Fornita che sarà ve ne farò conto e sì lla manderemo per Vigliana a Vingnone se potremo, se nno la manderemo a Pisa che vi sia passagio per Barzalona e voi di quanto fareno aviseremo. Come detto v'ò in altra, fo conto avere dato fine a quelo s'è a fare qui per di qui a mezo magio e poi, s'altro di nuovo non apare, verrò insino chostà come detto s'è per Boninsengna e per me. E quando chostì sarò farò quelo vorete. Diròvi di chontinovo chome in punto sarò al partire. Né altro per questa vi dicho. Cristo vi ghuardi per Tomaso di ser Giovani vostro vi si racomanda. Se Boninsengna vi manderà la mula avete chiesto la menerò in chostà. Atendo da lui se niente ne farà e se non la mandasse conperò qui un ronzino come mè potrò. Francescho di Marcho, in Firenze. Propio.