Al nome di Dio, amen. Dì 30 di gungno 1396. A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e da voi n'ò una vostra de dì 11 e pocha risposta achade. Anchora mi resta a finire 1 saccho di lana nera de la ragone delle 5 mandate seconde. Finiròlo come prima potrò o per un modo o per un altro e poi ve ne farò conto di queste 5 saccha di nere. E conto di tutte l'altre partitamente sarà in questa, achoncatelo come bisongna. E più dì v'è voluto rimettere f. 150 e non c'è prenditore: per lo primo c'uscerà ve li rimetterò e aviseròvene, e forse sarà per questa. Della roba mandatovi e auta non è altro a dire, Idio la conducha. Arete di poi auto quela vi mandai per Marchaccio e la panziera mandate a Firenze a Francesco come detto vi s'è e rispondete. Per la prima dite conto delle spese fatte a la roba mandatovi a cciò s'aconcino a ragone come si dè. D'Antonio Benini suto costì e quelo à detto sono avisato. Quanto la promessa di f. 1.000 non volli fare ma f. 25 li prestava bene come mi richiese ma, intanto andai per essi al bancho, s'andò con Dio sì che non avea bisongno e quanto di questi niente del suo mi lasciava. La ragone perché m'è chonvenuto soprastare v'ò detta in altra per cotoni de' nostri di Firenze che venghono da Vinegia e anchora non sono gunti. Come ci sarano vedrò darvi fine e d'eserr costà. Diròvi di chontinovo chome seghuirà. Fustani stanno a l'usato. Lane lb. 14 1/2 in 15 cento a danari o 'n 2 mesi tenpo, quelle di San Matteo intendete e niente si vende. Lorenzo Canpelli è a Brescia e cho lui m'intenderò di quelo bisongna. Farò sanz'altro dire per questa. Chanbi 2 1/2, Genova 1, Vinega 3 1/2 pegio. Cristo vi guardi per. 1 a Firenze a' nostri mandate bene per lo primo. Tomaso di ser Giovani in Milano. Francescho di Marcho e Manno d'Albizo, in Pixa.