Al nome di Dio, amen. Dì 4 di settenbre 1396. A questi dì co lettera d'amici v'ò scritto il bisongno e ieri per lo Mutolo n'ebi una vostra de 31 e brieve risposta acada. Per altre ò visto de' danari rimesovi Boninsengna e secondo mi dice sono più non dite voi. Ora, per l'utima v'ò chiarito tutto e di que' v'à rinessi o io di qui tratti: vedete rimettere e resto se volete e non indugate che ora dè 'serr pasato il tenpo li dovete avete costà. Trasivi, come detto vi s'è, a dì 31 de l'altro in Giovani Stortiglone o a Benedetto Lomelino f. 150 per altretanti auti qui dal detto Giovani, al tenpo li pagate e ponete a conto di Vingnone come detto. Come chiarito v'ò per altra, e f. 200 tratti ne' Sardi pagate de la somma de' 307 de l'amicho di qui e a me rimettete e resto a punto per lui che ragione di questo non tengho cho nostri, siatene avisati. Di più danari tratti avete promesso mi piace, pagate al tenpo e aconcateli a ragone come bisongna. A Piero di meserr Lorenzo ò detto quanto scrivete sopr'a' fati d'Anbruogio. Dicimi che se vi pare meglio fare vendere suoi pani là, il faccate che in voi rimette, credo ve ne scriverà. De l'angnine ite a Chastelnuovo non so che dirme, se da Domenico arò niente di nuovo vi dirò e qui è passato loro stagione di vendere. De' navili partono per Provenza ci piace, Idio li conducha. Farò sanz'altro dire per questa. Chanbi pari in 1/4, Vinega 3 3/4 pegio. Di poi v'ò tratto ne' Sardi f. 200. Cristo vi guardi per Tomaso di ser Giovani, salute. Dì 5. Pagate come vi dirò e ponete a conto di Vingnone. 1 a Boninsengna, mandate. Quando scrivete co lettera d'amici dite di sopra con quali però questi corieri aprono i mazi e tragono quele vogliono e, quando si può, datele a Francesco Tancio. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.