Quello Signore che mi dà ch'io scriva questa cedola con verità, consoli voi e gli altri che vivono, com'egli ha fatto contento e consolato uno vostro amico in questi santi dì. E in quel salto della fossa, che la pigrizia e il ghiaccio dell'anima v'ha condotto a fare, vi soccorra e v'aiuti; si che non traripiate, nè ora nè altra volta. Voglia Iddio che chi ne teme, rimanga gabbato di ciò. La confessione e l'amore venne più presto d'altronde che dal garzone vostro. Sareste stato molto più sollecito e acuto a mandarmi danari o cavalli o qualunche cosa vana v'avesse chiesta, che non siete stato a dar letizia all'anima che ama la vostra! Credo stimiate che l'altro mondo abbia le cure terrene e mondane ch'avete voi, e de' fatti dell'anima che niuno si travagli, ec.! Ma voi fate come il vero umiliato; che essendo voi puro e innocente, e sollicito allo spirito, vi riputate peccatore e pigro, per battere gli altri: e fate bene. Francesco Francesco, buono per voi se possederete per modo le cose vostre, che non perdiate la possessione verace! La nave nostra va forte, dormendo noi, o mangiando, o andando, o stando; e prima siamo al porto, che ce n'avveggiamo.Guido nè Nofri nè nulla sua donna va a Prato nè a Micciole, per giusta cagione. Voi ho onorato nello 'nvito, come arei fatto un mio signore. E dovetemi credere, però ch'io fo il fatto mio a così dire: chè avendovi io tanto onorato davanti a loro mille volte, e commendatovi per ottimo cittadino, e buono amico amorevole, saria cosa di vergogna se ora, e ne' casi occorrenti, io nol mostrasse, per vostro onore e mio. Guido attende domenica sera le due mule e 'l fante. Ma di certo tengo non torrà la mula maggiore nè 'l fante. Siate però pur avvisato di mandarle. Io sarò al luogo mio sabato e domenica tutto dì. Lunedì mattina si muove, che è il dì dopo la pasqua. E ho a parlare della sua andata a voi e Barzalone.