Domane dà il prete que' danari al banco. E' frati vostri non seppono cognoscere quel libro; o vero il conobbono, e pensando darvi un altro colpo, nol vollono. Guardate ch'io dubito non vi vendano qualche loro libro, di que' medesimi che e' sanno, per uncicare que' danari: e se non aranno di que' libri, ne potrebbono accattare uno da un altro de' loro conventi, e fornire il loro pensiere. Io dubito che in questa parte voi non siate di quegli del 48. Francesco, io vi priego caramente, per bene dell'anima vostra, e mia, e della mia famiglia, mi prestiate di qui a carnasciale quel Libro della vita e morte de' Santi, ch'avete; cioè quel grande: poi ch'avete a condurre qui dell'altre cose, non vi fia grave questa. Penso farà qualche frutto in qualcuno di mia famiglia, che sono in esser che cominciano a intendere: e voi sapete che gli innesti buoni si fanno in sul giovane; in sul vecchio vengono a stento. E sapete dicemo insieme, che per fare tale libro n'uscirebbe frutto, eziandio non leggendolo voi mai: però che a colui che 'l prestaste, o dopo voi lasciaste, pur farebbe utile assai. Io ve ne priego per amor di Dio e per la carità nostra, me serviate, se gli è di vostro piacere. Dite a Barzalone non dimentichi dire all'amico mio quel ch'io gli scrissi chiedesse e mi mandasse; se l'amico mio in pace questa chiesta portasse. E io il saluto, e voi e la donna vostra. A Dio v'accomando. SER LAPO vostro, venardì, XIII dicembre.