Ricevetti vostra lettera. E priegovi di cosa vi dica, mai non vi turbiate; che solete saperlo bene fare: e di ciò v'amo di più; chè penso avete riguardo al cuor mio verso voi, e non alle aspre mie parole e modi. L'acconcio vostro è sempre di Guido, e mio; ma non è però che, come voi stesso dite e confessate, voi non perdiate spesso di quella cosa ch'è la più cara che sia; e io e degli altri assai: ma più vi pecca uno che un altro. Credete alla verità; ch'egli è come voi credete, e anche più. Mandovi, per confermare il detto vostro, come il fanciullo mio scrive, avendo il bue vecchio innanzi: e quando va arando sanza 'l compagno, avete veduto be' solchi che e' fa con monna Margherita! Io non ebbi mai fanciullo ch'apparasse meglio di lui, in pochi dì ch'io avea cominciato a fargli verso. Or come voi dite, voi sarete qua: e a tutto si provvederà, prima con vostro acconcio, poi con suo. Voi il farete ballare; ed egli sta con voi tanto lieto, che non fa un altro che torni di fuori a stare co' suoi: tanto è volontaroso a servire. Non ci è altro a dire, se non che v'aiuti quel Signore in cui sperate; che così si dee pensare farà a coloro che da lui non si partono con l'animo e con l'affetto. A Guido vi raccomanderò, come 'l vedrò domane, c'ho a esser con lui. SER LAPO vostro. XXI februarii.