Carissimo padre. Io v'ho scritto per altre volte sì come io sono contento che diate la parola alla vendita d'una mia possessioncella, la quale è posta a Galciana; e similmente per questa vi scrivo. Et oltra a questo, ancora sono contento che diate la parola a uno mio orticello, il quale è posto in Prato: e' danari della vendita dell'uno e dell'altro voglio che sieno posti in su le vostre mani; e quando voi gli avete, priegovi che inverso di voi facciate il dovere mio in ogni atto che s'appartiene; e l'avanzo, non vi sia grave a farmegli rimettere qui, in quello modo che a voi pare. E dicendovi ogni mio fatto e pensieri, sì come a padre, io sono constretto a fare questa vendita per più rispetti; ma principalmente perchè, sì come Iddio ha voluto per sua grazia, e non per miei meriti, io sono stato eletto per l'anno che viene a Bologna alla lettura di medicina; e per quello che gli Statuti di Bologna dettano, a me conviene essere dottore di medicina innanzi al principio dello Studio: e così, se a Dio piacerà, spero di fare. El quando e 'l dove, di tutto vi scriverò; e questo solamente, a ciò che voi sappiate ogni mio partito. In questa parte non mi stendo più. Da poi che voi riceveste la mia ultima, io presi dall'amico di Bindo ducati 20; e ben potete dire: A chi ti mostra il dito, tu te ne vai con tutta la mano. E ben sarebbe vero; ma questo m'ha mosso a fare la grande sicurtà col gran bisogno. E intorno a ciò non so dire più; perchè oggimai vorrei cominciare a fare, sanza altro dire. Altro per questa non scrivo. Raccomandomi a voi. Cristo vi guardi. Fatta a di 8 di giugno. - Per lo vostro figliuolo LORENZO d'Agnolo, in Padova. Francesco di Marco da Prato, carissimo padre suo, in Firenze.