Al nome di Dio. Amen. 1400 a dì 6 d'ogosto. Elgli è vero, come per altra lectera vi scrissi, de' fatti di ser Braccio. Non so se lla lettera vi fu data. Dubito che no lla avete ricieuta, chè penso areste risposto a ser Ischiatta od a me. L'efetto è questo. Per ora ser Braccio non à 'l modo di potervi pagare. Vi vuole dipositare due mogga di grano e uno buono copertoio, o volete una promessa d'avervi pagato interamente per tutto 'l mese di ottobre prossimo. Questo vi fo noto, che m'à messo in mano suoi beni ch'io li venda per pagarvi. Sappiate che non ci si trova denari di nulla, salvo che per zucchero o medicine o per mortoro, e pertanto io vi pregerei che ll'uno di questi partiti voi pilgliaste. Siete savio: io per me vi sono obrigato e tenuto a compiaciervi di quello c'a me sia possibile. Anchora per caso di misericordia vi scrissi de' fatti di Puccino peliciaio com'elgli è in pregione e lla sua familglia in grandissima miseria vivuta a stento con grande miseria e infermitade. È morti due filgliuoli e fatti soppellire per l'amore di Dio. Abiamo quasi, per limosina si farà al presente, fiorini quatro d'oro, che si daranno a cui Benciveni scriverà che si dieno, e che insine in diecie fior. si darà promessa sofficiente, che fierono fior. sei. Lo resto adimanda per rimosina per l'amore di Dio; e volglione i detti pagatori termine uno anno ad avere pagato; e pertanto e' vi si manda racomandando, ed io ve ne priego, che siate con Bencevenni, che questa limosina si faccia e che 'l faccia cavare di pregione. Se vi muore sono perduti, e no lli fie onore che muoia incarcierato. Piacciavi di scrivermene qualche risposta. Christo vi guardi. Fatta per lo vostro servo Lorenzo di Donato orafo, in Prato. Franciescho di Marcho da Prato in Bolongnia propio. 1400. Da Prato. Adì VIII d'aghosto. R. detto dì.