+ Al nome di Dio, amen. Dì primo novenbre 1383. A dì XXIIII del pasato tornai da Perpigniano (e) qui trovai una vostra lettera, (e) quanto per essa dite ò visto, a la quale chale brieve risposta. Visto ò chome eccietta avete la schusa mia di non avervi scritto, il che vi ringrazio; simile del buono amore mi portate, il quale non chale richapitolare però che più che certo ne so', e questo è la vostra gran bontà. Nostro Signiore mi dia grazia la chognioscha! E grazia abia Idio di quanto dite avere salve e in vita voi (e) le chose vostre pertutto fino a qui! Simile sia preghato facci per l'avenire tanto quanto suo piacere è! Simile con reverenzia vi conforto in mettere (e) fare mettere ogni vostro fatto a punto, ché a buona fé gran senno è chontare di giorno. Or voi m'intendete meglio nol so dire. Per altra vi dissi chome Buonansegnia (è) ver' degli altri (e) di me chome padre, (e) per lo simile tutti lui riputiamo per la virtù sua (e) per onbra di voi, (e) chome già vi dissi, io gl'ò asai volte proferto aiuto ne· risolvare ogni scrittura giusta il sapere mio senza infinta, (e) simile ora sul vedere de' conti richordatoli. Egli è pur troppo solo a le molte scritture à a fare; ed a buona fé, avendo aiuto, gli sare' grande sollevo. Sopra e fatti d'Arighuolo non s'è ancho niente seghuito perché le ferie so' state; apresso per li fatti di questi beni di Buonachorso, ché forte siamo stati stimolati a questi dì ed ècci stato fatto gran torto, chome per Buonansegnia sarete avisato. Or non si può più, chi sta in tere di signiori. Nostro Signiore provegha a tutto, ché mestiero ci fa! Quanto dite della chasa (e) podere avete aloghato a Firenze ò sentito, il che forte mi piace perché sarete presso de le chose vostre (e) con contento di voi (e) della donna. Or nostro Signiore la vi facci in pace e in amore di lui (e) delle gienti ghodere! ché ragione è sicondo il mondo, avendo travagliata la parte vostra, e chosì credo farà. Io andai buon dì fa a Perpigniano per chagione che Piero Fei avia tenuti da li. 140 di barzalonesi de' nostri di vostra ragione (e) di Basciano, da poi in qua che Matteo vi fu, cioè denari richavò de' fustani Matteo vendé là; e ancho li si tenea, e già à VI mesi che per lettera scritta li fossi per noi non rispose. Per che, avendo di ciò male pensiero, andai là (e) là trovai le chose male a punto a esare già mai paghati, il perché tanto fe' ch'esso vendé del biado de l'amicho tanto che montò parte della somma ci dovia e con que' denari e per la sua promessa mi ritrassi da lui in panni comperai (e) lui ne rispose, e fu di male trovare chi 'l credesse perché e fatti suoi stanno forte male. Or pure feci fu creduto e presi XII chadissi, de' quali feci II balle (e) subito le mandai a Barzalona perché a Pisa fosero mandate per la prima nave e perché di qua non vi passano navili, credo ora sieno là. Nostro Signiore gli abi fatti salvi! Dal detto siamo paghati (e) sopra da f. 12 che più montano (e) chadissi che 'l debito nostro, sì che ora ci farà ragione d'ogni spesa. A buona fé, quando l'amicho del biado v'andarà per vederne conto, ne trovarà fatto a l'aqua a più di f. 300. Nostro Signiore ne li dia guadagnio, poi che noi siamo paghati! Àseli, s'èsi detto, Piero Fei che tiene il biado (e) Niccholò sta a Vignone. Detti chadissi sono buona robba per chostà (e) abiàlli a grandissimi merchati: ciò che solia valere anno f. 24 e 25 abiamo per 21 (e) 22. Sì che, se Dio li chonduce salvi, gran bene se ne doverebe fare. E sopra d'essi vi potreste avisare, se buon pro se ne facesse, ché n'areste bel destro a mettere chostì. Or voi v'aviserete a l'auta di questi, e per Dio me ne rispondete qualche chosa sopra ciò. Perché asai m'avete scritto (e) alzì a punto mi venne, andai a vedere il vostro Simone di Gherardo, il quale sta a un chastello si chiama Segiano presso di Perpigniano a VI leghe, a IIII leghe di Nerbona; è un luogho asai salvaticho, ed è su· reame di Francia (e) a II leghe apresso a le confina. E 'l detto per vostra parte mille volte salutai, (e) apresso li dissi quanto avevo da voi di dirli, confortandolo che fuore di speranza non si gittasse e che ancho nostro Signore non l'avia dimentichato e che per mezzo de la vertù sua potrebe ancho venire in grande stato. E la conclusione sì è che chi perde denari perde il senno. Sichondo ò visto, sta miseramente (e) parmi rimetta bene ogni dotta mala spesa. Esso à II fanciulli, cioè I maschio (e) I.o [sic] femina (e) la moglie che non è sana ed à la borsa vizza (e) mangiasi la masarizia a pocho a pocho. Ed à con lui uno à nome Vanozzo da Firenze (e) Rossello Strozzi, i quali gli ànno messo in chapo di farli avere dodici charette cholle quali farà portare da· luogho dove sta sale, ché asai vi se ne fa in Charchasese (e) Albigiese (e) Telosano, (e) di là fare di quello chavarà della sale conperare certe merchantie ch'esso si sa; (e) fa conto il sale li sia sostato fino ch'abia navichato quello che trarrà di detta sale; e chosì fare' conto di spendere fino a' vestimenti del dosso in mandare i detti atorno a ordenare questo nuovo traficho; (e) dice che, prestandoli Idio vita e questo li vengha fatto, sodisfarà per lo guadagnio di questo ogni huomo, sì che potete stare a speranza di quello vi de' per mezo di questo traficho nuovo. Or sì che vedete chome va. Nostro Signiore li dia bene a fare (e) a noi alzì, ché gran danno n'è! De' fatti di qui non so dirvi però che per Buonansegnia ne sarete a pieno avisato. Noi siamo omai presso al vedere di nostri conti. Nostro Signiore ce li facci trovare buoni! Tanto vi dicho che al meno dette non aremo a stimare che una parte del guadagnio. Altro non so v'abia a dire, se non darvi tedio a legiare. La moria è forte cessata qui. Simili facci Idio pertutto! Tutti vostri signiori ed amici stanno bene, grazia a Dio, il quale vi guardi senpre! El vostro Andrea di Bartalomeo vi si racomanda di Vignione.