+ Al nome di Dio, amen. Dì XXVI novenbre 1383. Egli à buon dì ch'io non t'ò scritto per propia nigligenzia e non per altro. Io ricevetti più dì fa tua lettera (e) con essa una da Siena; e quanto per la tua di' ò 'nteso, e apresso rispondo. Io ti dissi per altra chome per Nicholò fratello di Pavolo di Francescho ti mandai III cinture (e) I.a scharsella, cioè II chon lavoro di ferro (e) I.a d'ariento, e dette lasai qui quando andai a Perpigniano li foseno date, se si partisse davanti ch'io tornassi; e a lui non feci lettera però che non ero certo ch'esso partisse prima tornassi. Esso de' essare di poi stato chostì e aratti date dette choregie (e) scharsella, sì che starà bene. Esso partì suso una nave di chatelani avia naulegiata Piero Borsaio, la quale charichò a l'Illa di sale per venire chostì (e) di là partì con buon tenpo. Abila Idio fatta salva! Per ancho non ce n'à altro di nuovo che chostì sia. Per l'ultima ti dissi quanto fu di bisognio de' fatti di tuo fratello, e a buona fé io lo ti dissi sì a fé chome vorei facessi a me, perché grave mi sarebbe che altro che tutto bene ne divenisse. E tanto da chapo ti dicho che a giornato [sic] il guasta Buonansegnia, (e) pare che esso abi di Tomaso paura. Sarebe buon fanciullo, se non fosse la gran baldanza li dà, ché no· vede altro Idio. E bene arei chara tua venuta per molti rispetti, e questo è l'uno. L'altro sì è che a lui avanzano le scritture per modo none stan bene, (e) tutto è perché tutto vuole fare egli e per lo longho scrivare fa d'ogni chosa; (e) a buona fé, non è che huomo non li aiutasse volontieri e non li sia stato per me proferto di volerli aiutare di dì e di notte, di feste (e) d'ovorare, delle volte mille, (e) pure dice che bene farà egli. E ancho tutto dì lil dicho, e batto aqua in mortiere. (E) siamo ora sul vedere del conto e non so' ancho messe pure a libro le vendite, senza che d'altra parte non s'è saldo conto con huomo; (e) quello da Gienova domanda le partite, simile quello da Barzalona, da Monpulieri (e) da Parigi, (e) le vostre; e nesuna n'è a libro per ancho di tutto l'anno, sì che vedi chome le chose vanno. Io ne scrivo solamente a te che vi metta rimedio, (e) non paia che di me escha. Io gli ò asai volte detto: "Tolete un giovane che non si parta da le scritture". Pensa, poi di qui partiste, non scrisse mai righa in libri vecchi, e sai chome li lasaste. E a me pare che ben ghuadagniarebbe il salaro. Or metelil tu nel chapo, ché non gli entra. Simile di farvi mandate de le robbe comperate a febraio farà uno anno mi so' già seccho, e più non posso. Detto (e) ridetto gli l'ò e più che quanto per me se n'è fatto e fatto leghagio gran tenpo fa. Non resta se non per le tele (e) filo e le spese che sono per sua mano scritte. Or io mi te ne schuso; di tutto fatto n'ò mio debito e non posso più avanti. Pregho te che ci metta rimedio, se possibile t'è. La valuta delle choregie m'à data Buonansegnia (e) chostan da f. IIII o circha. Non me ne soviene bene. Per altra tel dirò a punto. Fà d'averle da chui t'ò detto. Io ti dissi per l'altra chome andai a Perpigniano per ritrarmi da Piero Fei (e) chome là comperai XII chadissi bianchi e di que' fe' due balle (e) mandai a Barzalona che a voi foseno mandati; (e) di poi abiamo da Barzalona so' giunti là salvi - lodato Idio! - (e) che sul primo buon pasagio le vi mandaranno. Facili nostro Signiore salvi! Sono bonisima roba (e) buon merchato, ché ciò che anno valia f. 24 in 25 ò auto per 22 e per meno. Sapiateli vendare. Sono segniate su le polize CV più non chostano, cioè ciò che chosta f. 21 è segniato CXXVI, e 'l nome da chi s'è comperato. E perché saranno chostì di buona ora, n'avisate se vedeste da farne pro, ché asai se n'arebero perché nulla domanda ànno là. Buonansegnia v'à mandato i· leghagio, sì che per quello vedrete l'efetto. Qui, chome arete da Buonansegnia, restavano a vendare balle XIII di vostre charte, (e) di poi n'ò vendute III di tonde pratesi, sì che ci restano balle IIII di reale (e) balle IIII di riciuta di Piolegho e balle II di piana di fiore che per ancho non si posono vendere. Non si truova della grande se non f. V o V 1/4; della riciuta di 1/1 bu' (e) 1/1 grifone gro. XXV; della piana gro. XXVI in XXVII. Farò mia diligienza di farne fine per lo corso. Io vendei le XII balle a Piero Borsaio, e sarà tosto il termine, (e) mai non abiamo auto da voi la mandata stesamente per amore delle scharpelliere, ché ve ne avia asai non erano scritte di fuori. Fallo per la prima, sì che si possa di tutto con loro contare. Di poi vi scrisse Buonansegnia d'alchune charte che qui arebero buona condizione; simile di chotone ascholano, sì che non chale di questo v'avisi. Lo stagnio ci è tutto e non se ne truova denari. Bisognia che un pocho dorma fino che sua stagione vengha. Fu troppo a un colpo. Ò visto la lana sucida comperai avete venduta a f. V (e) V 1/4. Bene si pare chostì non si fa niente al pregio s'è venduta. Stimavo almeno se n'avesse 5 1/1 o più. Era finisima robba (e) di pelo (e) di lapole, ma bene ti dicho che mai non furono sì fini né sì nette chome sono quelle di questo anno, e fà conto s'arebero a f. 4 1/1 o meno, ché per uomo non se ne domanda vello, ma non si può navichare perché in questi mari à VII ghalee (e) I.a ghaleotta armata di misere Charlo e cierchano tutta questa marina di Provenza (e) fanno grandisimo danno. Nelle saccha XIII sì à sacchi VII 1/1 di lana pelata (e) lavata biancha (e) bigia, bonisima robba di pelo e ben netta, però che è delle pelli di questo anno e so' da cintali XVIII. Fatela sortire (e) gittare tutta su nun monte (e) fatela fare a mostra chorpo (e) pellicino chome si chostuma di vendare la biancha per sé (e) la bigia per sé, e chosì la vendete. E più v'à sachi V 1/1 di lana lavata ritratta d'altra e pelata. Ve n'à tra essa ben la metà di grossa tutta biancha, la quale per lo simile modo fate sortire e mescholare l'una con l'altra, cioè la pelata con la lungha (e) sortire a mostra chorpo (e) pelicino. La lungha chosta f. IIII 1/1, la pelata f. IIII d'oro reina cintale in Arli (e) la pelata fina di sopra chosta f. VII 1/1 d'oro reina cintale in Arli. Doverebersi ben vendare a pistoiesi (e) pescinghi o pratesi o sangimignianesi. Or non ti dispiaccia perch'io ti dicha chosì, ché ancho mi sovien del mestiero e a te il dicho sichuramente. E più v'à fasci VI di boldroni segniati di n.o 1 in 6, di che i due fasci segniati 1 (e) 2 chostano f. 2 1/3 dozina in Arli; l'altre chostan f. II dozzina, cioè le IIII balle. Poi vi so' grandi spese per lo charichare in Aghuamorta, sì che vedi chome va. Da Buonansegnia arete qualche volta la mandata a punto. Altro non so che a dire t'abia, se non che, se le scritture fosseno a punto, trovaremo asai buon conto. Farasi quando si potrà. Se nulla posso, comanda. Ecce homo. Dio sia tua ghuardia! El tuo Andrea salute di Vignione. [indirizzo:] Matteo di Lorenzo in Pisa. A. [mano di Matteo; secondo indirizzo:] Stoldo di Lorenzo in Pixa, propio. Legile e serbale in luogho salvo.