+ Al nome di Dio. Fatta a XIII
dicenbre
'385.
A dì XI di questo ebi vostra lett
era fatta chostì a dì 8, p
er la quale mi dicesti
ch'avate
nolegiato I
.a
barcha di
Berra di
porto di 4
fasci e che io facessi mettere a
punto le
bistose e facesene II
fasci. E poi da pue mi dite avete chostà
conperato
pelli
e di chostà le
caricherete. Sia chon Dio!
E dite istavate p
er nolegiare I
.a altra e fate chonto di mie X
fascie di
boldroni.
No· n'are' al p
resente tanti, e quelle che ò sono molli della
sale e non fa tenpo p
er
asciugare. Aspetterò che n'abi raunate più verso
Carnasciale e andranosene i
nsieme, e
sarano di migliore
vendita l'una p
er l'altra. Sì che non fate chonto ch'io ne mandi
ora di mie, o farebe tenpo che le potessi asciuga
re.
Quando che voi ne vogliate mandare, le
tose brochete credo vorano ese
re più di
II
fasci, ché sareno tro
po grossi. Sareno tropo più grossi che quegli de'
boldroni, e
a fare sì grossi
fasci, i
n manegia
ndogli, le
pelli si straciono e perdesi più che non
si
guadagnia. E dite s'invogliono. I' ò bene le
'nvoglie e farone vostro piacere, ma
s'el'erono mie, io non vi fare' quella me
nsione, se no
n istrigniere bene a' chapi e
lasciàle andare però che de l'
agneline che sono di più periglio, no· ne faciamo più.
Tuttavolta i' sono aparechiato a farne vostro piacere.
El macello di qui i' ò tutto, salvo III taole che si tengno sì alti no· mi posso
acostare cho· loro.
Are'mi bisognio
d
anari p
er dare a'
macelieri e non ò trovato a
mandarvegli a
pagare. Sare' venuto chostà p
er essi, ma I
.o
ronzino giovene ch'i' ò
m'à dato I
.o calcio ne la ganba che non potrò
cavalchare di questi parechi dì. Se
trovassi p
er chi mandargli, p
riegovi lo faciate; se no
n, sì vedrò se troverò da
mandarvegli a
paga
re.
Del
fodero p
er la vostra
ciopa, non ve ne chale istare a fidanza di qui però che
non c'è suto la metà di
peliceria adobata che c'è fatto bisognio. P
er grandi
vestiri di
verde che ci fa, non ci resta pagese a
vestire di verde; anzi ànno mandato e
peliciai a
conperare chostà e a Nemisy.
Andrea vole II
fagiani,
gallo e
galina. Vedrò di
chonperàgli
saboto
[sic] al
merchato, ché cho
n questa
corte non ci resta nulla
voletuglia. P
riegoti mi mandi
le
calze e 'l
morso ch'i' ò
ronzino ma egli m'à 'uto cattiva istrena, mi fa istare cho· la
ganba ne· letto e io avia bisognio andare 'n
Aguamorta e i
n parechi luog
hi e non
potrò di questi otto dì.
E
fr
. trenta ebi dal giudeo p
er l'amicho vostro
cordiere di reina sei che
rendetegliele chostà.
Altro p
er questa non ci à a dire. Chome potrò
chavalchare o andare, andrò i
nn
Aguamorta p
er avere el
testamento; e se ò
d
anari, riterò qualech'
agnina chiusa di
là
Rodano.
Belone ti saluta. A Dio t'achomando.
Bartolo Monachini d'
Arli salute.
Da poi ch'ebi iscritta i
nfin qui, ebi p
er Pechuletto I
.a vostra lett
era fatta a dì
XII, p
er la quale mi scrivi,
Andrea, chose che mi dispiace bene, cioè la risposta che ài
de la tua
lana, che no· mi pensava io mai che Nofrio avesse tanto falito avere fatto
iscrivere agli
osti; e a me diceva che l'avia egli mandata chome gli avia detto.
Tuttavia io m'ingegnierò di metervi rimedio. Al più tosto che potrò
cavalchare andrò
i
nn
Aguamorta e manderoti ciò che da me t'abisognio
[sic] sop
ra questi fatti.
A
Stoldo no· mi chale più dire però che adrieto vedrà ciò che v'ò a dire p
er ora.
È stata fatta sino a dì XV p
er non trovare p
er chi mandàla. El
morso ò auto e
porollo a tuo
conto ma no
n so quanto. I
.a chon questa a
Piero Borsaio. P
riegoti
glele facci dare.
[indirizzo:] Andrea di Bartolomeo cho
n Francescho da Prato i
n Vignione. B.