+ Al nome di Dio, amen. Dì XIIII.o dicenbre 1385. L'ultima mia vi scrissi a dì [***] di questo con lettere di Pisa, (e) per detta vi risposi a più vostre lettere e dissi a compimento; (e) di poi non ebbi vostra lettera, sì che per questa dirò breve. Dissivi di mia andata (e) tornata di Barzalona e quanto là feci (e) chome là comperai per voi una bella (e) buona mula, la quale chostì a voi abiàn mandata per Tieri. Abia Idio fatto salvo lui (e) la mula! Da voi atendo sia poi giunto chostì e abia salva condutta la mula. Arò charo d'udire abi fatto buona prova (e) che a voi sia piaciuta. Diretelo, se non v'è grave. E più vi dissi dell'essare del paese, cioè di quanto a me ne parve e sopra le chose mi parve volessi sentire. E perché penso sarano ite salve, non mi stendo in ripricharle. Per detta vi fe' sapere, benché non penso vi fosse nuovo, chome ogni fatto vostro di bottegha e d'ogni altro avia a me rechato (e) fatto conto propri fossero miei - e chosì tenete per certo - e ogni altra chosa ò disposta; e quando si potrà, il vedrete per sperienza, ché per me mai non vi fia pecha, salvo se non fosse per non chonosciare. (E) di questo siate certo, e vengha che si voglia! Io vi dissi chome ero strettomi con Buonansegnia intorno a la facenda aviamo a fare, e ordinato che chol nome di Dio a Natale si facci ragionemento nuovo (e) che voi facesse qui fosse un giovane per le scritture, e ancho penso Tieri lo v'arà di boccha detto. (E) di ppoi s'è dato ordine al fare i libri nuovi di bottegha, e parmi Buonansegnia voglia tenere un libro egli in che sarà ogni vostro fatto propio e non serà mischiato con libri di bottegha, e apresso vi sarà ogni fatto d'altri, el che forte m'agrade. E se chosì si fa, le scritture non avanzaranno, e potrà Buonansegnia atendare a le vecchie senza altro sturbo. Però che di bottegha non li chale avere nessuno inpaccio. Essendo qui Tieri e io con II fanciulli al servigio di bottegha, penso sarà ben servita sicondo l'altre ci so'. Tieri atendarà sul lavorare, cioè fare facende di bottegha, e io sul vendere. E chosì facendo, andarà bene. Buonansegnia farà e chiesi solamente; altro non gli charà fare. E facendo Buonansegnia a questo modo, le scritture di bottegha saren pichola chosa. E parmi a me senza la spesa del giovane potre' hon fare però non sarà sì pichola non sia più di f. LX, senza il fidarsi di giente nuova. Noi medesmi teremo queste scritture, Tieri il conto della chassa (e) io l'altre scritture. Egli è tempo, quando pocho si guadagnia, da spendare pocho, sì che al fine le spese non ne portino tutto. Or nondimeno senpre migliore consiglio risalvato, parendo a voi da fare altrimenti, si facci, ché quanto ne farete in questo ne sarò contento. Simile non mi pare fino Tieri sia qui abiate a mandare altro fanciullo però siamo asai, volendo Guido ben fare; e vedendo poi il contrario, si può fare ogniora. Or io penso che a l'auta di questa sarà partito di chostì Tieri per essare a Milano, ché gran bisognio ci fa. Fate conto non ci à maglia di nesuna ragione d'acciaio né guanto di Milano. Tutti son venduti a questi dì per Chastiglia. Abiàn venduto noi per franchi 600 di maglia (e) guanti ed arà da vendarne per più di f. 4000, chi n'avesse auta. Quegli da Strada ànno fatto lor feruzzo. Altro non aviamo posuto fare noi. Bisognia ciaschuno abia sua parte. Francescho, tutto il bene di questo mestiero è essare senpre a chavallo su buona maglia e essarne ben fornito però che gran vendita fia qui al buon tempo di detta per Chastiglia, e ogni dì se ne vende, e pure a merchatanti (e) con assai buon pro. A me parebbe d'essarne ben forniti. E fate conto siamo charichati d'arnesi di piastra al buon modo; e se voi non ci faceste un pocho il chavallo chorare, almeno d'un M oltre a la facenda, non ci è modo. Buonansegnia è uno huon timido. Or questa è chosa sichura e da tornare tosto su denari, sì che sare' qualche VI mesi o I anno. Or voi vedete chome sta la chosa. Provedete chome a voi parà bisogni. E chol detto Tieri arete ordinato ogni nostro fatto, e a sua venuta daremo a tutto compimento, cioè d'ordinare le scritte (e) l'altre chose per modo ciaschuno viva chiaro, ché buona chosa è, e ogni huomo il de' volere, e voi sete di quegli. Io vi dissi per l'ultima mia di quanto feci in Arli e 'l fine: le chose mie son chostì in mano d'Antonio Sanguigni e degli asechutori di Nofri. Io scrivo I.a sarà con questa al detto Antonio, per la quale li dicho con voi sia a fare io abia il mio; e voi pregho non vi sia grave durarvi un pocha di faticha. Essi ànno del mio da M agnine d'Arli che son vendute chostì f. XXII cento; e più ànno la metà d'una balla di stame venduto era a chomuno tra Bartalo Monachini e me, e sonne tratti denari, chome voi vedrete per la lettera scrivo ad Antonio, che fia operta. E per detta v'informarete d'ogni chosa ò chon loro a fare. Poi la fate chiudare (e) dàglili. E preghovi per me vogliate un pocho vachare in questo, sì che io non perda, se fare si può. E se non, a me sare' forza venire fino chostì per trare a fine detti fatti. Or Francescho, io ve ne pregho. De' veli ora giunti, sarete avisato da Buonansegnia a compimento. Francescho, questo è bello avio. Per Dio, voliateci essare ben churoso in fare aviamo buona robba e a' tempi, e bene stagionata, e fate le derate sieno eguagliate al venire da la chura, ché questi d'ora non ànno nesuna di queste chose. Almeno una balla n'aviamo disfatta, e per ristoro furo male invogliati (e) male leghati, il perché è forte tachata di bagniatura. Sì che, per Dio, vi mettete diligienza negli altri, sì che il mestiero non v'escha di mano, ché già ci à chi se ne asagia. Altro non vi dicho per questa, se non che questi miei fatti vi rachomando, che credo non bisognia. Dio vi ghuardi! El vostro Andrea vi si rachomanda di Vignione. [indirizzo:] Francescho di Marcho in Firenze propio. A. [mano non identificata; data di ricevimento:] 1385, da Vingnone, a dì VII di genaio. Risposto.