Ebi vostra letera a die XXVII de lo dicto meise di magio, facta a die XXV, et, respondendo a la dicta letera e a la parte de quelo introitu de li Nachi de MCCCLXXXXVI, come voi savei, voi fosti requesto da mie per queli jhameloti, et dixestime che voi li avevi comperati per mandare a Pelago, e che voi li avavate mandati e dovavate essere tratato como genovese; e li genovexi de le cose che comperano e mandano a Pelago non sono tenuti de pagare. E pertanto, payrando a mie raxone che voi cossì dovessi essere tratato, scripsi di soto dove voi sete debitore a queli jhameloti, che voi li avavate mandati a Pelago, e che no li dovevate pagare. E così credo, che per vigore de la vostra convencione no devete pagare, perchè a quela cabela se oservano le convencioni de li catarani e così le convencioni de li franchi: e così debono le vostre essere oservate. Et volavate pagarli sote protesto, e no li vosi, e così penso diga la scriptura; unde, se a Pelago sono mandati, come voi dixesti, non avete a pagare, no abiandoli voluto pigiare sote protesto; per che seme ne sete con meigo stato a la questione. Ed io avea balia, e, quando balia no avese, avea dito ancora che, mandandoli voi o autri fiorentini a Pelago, no devete pagare, e chi ve fa pagare potetegi adomandare de l'uno dinayo doze; sichè, quanto yo, per caxone de li dicti jhameloti no ebi mai niente. E perchè voi dite de lire VIII et soldi no so, denari octo ni denari XXXVIIII, una cosa m'aricordo, che per voi pagai, credo che sia a Andrea de Votaiho, a chui se sia li pagai per voi, lire V, soldi X. Non ò qui il libro, sichè no so bene a cui. Da quelo tempo in qua non ebi mai a fare con voi, salvo che ne lo tempo de la guera passata a mie prestasti uno fiorino: de quelo ve sono et resto debitore. Niente di meno e' credo pogo più stare di qua a Recho, e verone tosto a Genova, se v'avroe a fare, la quale cosa no credo. Faroe quelo che a far fie, e sto qui et sum stato in Recho con grande despiaxere et no sono obedito. Penso che se autro no vego, che in certi jorni vorano fare autro, e pertanto no gi voiho più stare; et fino a qui no m'àno voluto pagare ni voihono. Autro a lo presente no à da scripvere. Christo aora et sempre sia in vostra guardia; amen. Data de Recho, MCCCLXXXXVIIII, die XXVII madii, per PIERO de' BENINTENDI, servitore vostro, etc..