Al nome di Dio. A dì XXVI d'aprile 1393. Egl'è più dì non v'ò iscritto per non esere suto di bisogno, e per lettere d'Andrea siete suto avisato di quant'ò bisogno, e da voi non ò auto lettere, sicchè pocho per questa ci s'à a dire. La cagione di questa è per avisarvi del caso ocorso qui contro a' catelani, che ieri pare avesono nove di Cicilia, che à erano suti presi tutti i genovesi erano in Cicilia, erano suti presi e taglati per pezi. Di che seguì che tutti i mercatanti catelani c'erano furono insieme e feciono dimandare salvocondotto a meser lo dugie; di che non fu fatto loro. Di che eglino, per paura di loro persone, iersera in su l'ora della cena si ridusono tutti in sulla nave di Giuglie' 'n Pasadore, e simile la ciurma di tre altre navi erano qui in porto di catelani, e subito feciono vela avendo di comandamento la nave di non partirsi. Di che subito il popolo a furia si levò, e chon palischalmi e liuti e con tre nave seguirono la nave, che pocho era fuori del porto. Di che la nave, vegendo non potere fugire, subito chalò la vela, e gl'uomini v'erano su montarono in sul paliscalmo e liuto della nave, quelli poterono su salirvi, e fugivansi via. Di che furono seguiti, e pocho si dilungharono che tutti furono presi, e simile quelli erano rimasi in sulla nave, e tutti furono menati prigioni al palagio del dugie e la nave messa a ruba, e simile tre altre navi erano qui in porto di loro, cioè in Aviglano e quella d'in Carbone e quella d'Arnao in Gherao. Gran pericolo portarono gl'uomini tutti non fossono taglati a pezi dal popolo, ma Idio non volle tanto male fosse. Che di tutto sia senpre lodato. Apresso fu corso alle case de' catelani e rubato quello v'era; sicchè omai ci pare la guera tra chostoro e lloro fia tosto a chanpo. Idio, ch'è signore, ci metta pace di suo piacere, chè grandisimo danno gitterà alla merchatantia. Idio lasci seguire quello deb'esere il meglo. Per questa ragione crediamo che molte navi di costoro erano in punto per ire in Ispagna, e simile in ponente in altre parti, soprastarano tanto si vegha chome la cosa de' seguire. E simile la nave di Niccoloso Beltramo, che partì da Pisa per ire a Barzalona, la qual è soprastata a Saona per tema di Francescho delle Calse, non credamo faccia omai il viagio. Tutta la roba su v'àno caricha i nostri di Pisa, di loro o d'amici, era in punto per partire in questi III dì per esere a Valenza, e per lo caso ocorso fia forza soprastia. Siatene avisato. Se guera fia qui o in questi mari, pocho di mercatantie ci si potrà fare. Aviserenvi dì per dì che seguirà. Perchè per Andrea vi s'è iscritto in questi dì quanto è suto di bisogno, e di nuovo non v'ègli altro avervi a dire, che Idio di voi sia guardia. Se qua ò a fare o posso cosa che vi sia di piacere, me n'avisate, e farò quanto direte. So non è di bisogno vi racomandi Niccolò mio fratelo. Prieghavi che a Stoldo il racomandate; e, se nulla erasse, l'amunischa e ghastighilo s'è di bisogno. Per lo vostro JACOPO di GIOVANI, vi si racomanda. Di Genova.