+ Al nome di Dio, amen. Dì XXV marzo 1382. A dì X di questo, con lettere di Buonansegnia, ricevetti vostra lettera, della quale presi gran piacere, sapendo chome sano e salvo siete con vostra brighata, lodato nostro Signiore, il quale per l'avenire vi prosceri in buono stato! E per la detta ò visto il grande aiuto e conforto mi date in bene fare, del quale non vi potrei ringraziare. Nostro Signiore mi dia tanta grazia che con effetto dimostrare possa contra di voi chome giusta il potere mio ve ne rendarei ghuidardone, potendo fare vostro onore o profitto! E simile vi ringrazio del buono amore m'avete portato (e) portate. Non ò ghuadagniato il perché per ancho. Pregho nostro Signiore che con salute dell'anima e del corpo mel facci ghuadagniare per modo che a giornate s'acrescha il vostro bun volere. Visto ò quanto dite di portarmi bene con Buonansegnia e con Tieri, e vegio chome grande amore vel fa dire; e io, per rispetto di voi, ne farò chome di padre (e) di magiore fratello giusta il sapere mio, per modo che, se a Dio piace, voi di questo sarete contento. E a buona fé, male fare' chi si piagniese di loro, ché tanto bene n'è quanto dite, e ancho più; e spero in Dio che per sperienza il vedrete a la fine dell'anno, il di che sarete ben contento. Chome voi sapete, io sono giovano di dì e di senno, perché gioventù porta il fare alchune chose che giovineza vuole, e pertanto io da me non so' sì savio che di tutto ghuardare mi potessi, e però vi pregho mi racomandiate a Buonansegnia che quando nesuna di tali chose ochorisero, facci conto di me chome di sua chosa e con quella riprensione che fareste voi, il che forte mi piacerà e sarà gran mercé, ed io sempre ve ne sarò oblighato, e alzì a lui per rispetto di voi. Per parte di voi visiterò gli amici vostri, e con loro mi riterrò, facendo lor piacere fino a la borsa. Parmi che Buonansegnia di questo manderà tutto huomo eghuale, farà gran senno. Tutte le vostre chose mi so' per debito racomandate, e quel conto ne fo (e) farò che se foseno d'u· mmio padre, e questo tenete per fermo. Ma chome voi dite di rischuotare que' vostri denari vechi, non posso vedere per ora nesuna maniera perché le facende ci abondano e voi potete comprendare chome può ire. Ma bene me ne richordo, e quando arà luogho, ne farò mia diligienza senza nesuna infinta. Io non mi richordai, quando partiste, di dirlovi che a Buonansegnia diceste che in ogni scrittura volesse l'aiutasse l'aiutarei, e che il volere c'era, (e) simile in parte il sapere, ché altra volta mi so' trovato a simili ofizi. A lui l'ò detto (e) richordato (e) richordo che di dì e di notte, di festa (e) da lavorare, so' sempre presto. Chomandi pure, ché per me si farà giusta il sapere (e) potere mio, senza nulla infinta. Delle grandi proferte mi fate vi ringrazio, e sichuro mi rendo che voi mi servireste, ed io ne' bisogni ricorerei a voi chome a padre, ché per tale vi tengho. De' fatti della bottega non vi scrivo però che per Buonansegnia siete spesso avisato, sì che non chale ve ne scriva. E' sarà buono che a la tornata di Giachi Giroli scriviate una lettera a mesere Stefano di Miramonte e che lui per vostra parte glil dia, perch'è achostumato chon lui, e gli domandi e franchi 25 che dare vi de'. Ògli domandati asai volte, e sono tutte parole e frasche. Non restarà per non solicitarli, e lui e gli altri. Altro non so che a dire v'abia, se non che quanto posso so' vostro. Salutate tutta vostra brighata per mia parte. Dio sia vostra ghuardia! El vostro Andrea di Bartalomeo vi si racomanda di Vignione. [indirizzo:] Franciescho di Marcho in Prato propio. A.