99DAl nome di Dio. A dì XXIII di maggio 1393. Abianvi scritto in questi dì quanto è suto di bisogno, e l'ultima fu a dì XXI, e per essa vi si disse quanto fu di bisogno: auta l'arete e risposto. E di poi questo dì n'abiamo III vostre fatte a dì 12 e dì 15 e dì 17, che per questa vi rispondiamo a bisogno. E prima che altro vi diciamo, sì è che questa mattina è qui gunto Lorenzo di ser Niccolò salvo, lodo a Dio. À vista di buon gharzone. Per noi sarà tratto inanzi, e di lui si farà come di nostra cosa, sanz'altro dirne sopra cciò. Mai da que' di Pisa nè di Firenze ci fu detto di costà fosse partito, e nuno aviso da lloro n'avemo, se non da voi; e a Pisa è stato da VIII dì, che pure ne doveano avisare. Il drapo arete auto da Pisa, e a voi e a monna Margherita dovrà esere ben piaccuto. Da voi n'atendiamo risposta, chome servito ve ne terete, che speriamo bene. Siamo avisati di Tieri venuto costà, e che in pochi dì di costà lo spaccerete, perchè ne vadi in Proenza. Abianvi detto come qui è la nave di Giovan Grisolfi, che dice di partire a dì IIII di giugno, comechè pensiamo fia mezzo giugno anzi parta. Se avete animo ched elli e la dona di maestro Naddino o Priore vadano su detta nave, si vole solicitare si spaccino di costà il più presto si può, quantochè non potrano poi ire in su legno o vero panfano nuovo di Steve Micheli, che di dì 'n dì s'atende a Pisa e tornerà in Proenza, se già non piglase il viagio per Catalogna. Di tutto vi teremo avisato; piglerete poi il partito vi parà sopra cciò. El sagio del guado avete auto fumo avisati. A Niccolò l'arete fatto sagiare, e noi arete avisato la prova fa. A Pisa n'abiam mandato IIII sacca d'un altro e detto loro costà ne mandino II sacca, sicchè anche subito il fate sagiare e dite sopra cciò. Avisato siete la ragione perchè Lucha non è partito per ire a Valenza. Partirà il più presto si potrà. È gran fatto come anchora non c'è risposta di Catalogna quello sia seguito. Idio ne mandi buona e tal nuova sia pace tra costoro e loro e simile fra tutti i cristiani. Quando di nuovo ci fia niente, il saprete. Al fatto delle carte e altre cose sono a Saona per mandare in Catalogna, si terà que' modi ci parà sia il meglo. Per lo primo navilo si metesse tutto manderemo. Che Idio facci tutto salvo. Quello ne seguirà saprete. Della lana costì avete, ci piace per voi si faccia ciò si può per farne fine. Tenetela apresso: non può esere tosto costà non abià miglo' richiesta. Piaceci avisato siate di quanto vi si disse de l'agnine qui finite, nostre e di que' di Pisa. E altro non è a dire. Tutto si fe' per bene di noi e di loro. Gl'aranci avesti, ci piace. Avisati siamo della schiavetta dite avete bisogno per voi, e della fazione e del tenpo e per che fare la volete. Siamo avisati. Cercheremo se niuna ce n'arà ci piacca e torella. Comechè ora ce n'è male fornito, nondimeno a nostra possa n'arete una. Una lettera mandamo a Nofri. Avemo esso ne vene costà già è più dì, e sopra cciò vi s'è assai detto per lettere d'Andrea e nostre, e simile da llui a boccha sarete apieno avisato, sicchè altro non è a dirne. Per ancora non si sono ragunati i consoli nè ' consigleri dell'arte, che il cassino in quello voglono paghi per fare l'arte. Quando si ragunerano, il caserano, e quello ne seguirà saprete. Da que' di Firenze sarete suti avisati delle nuove ci furono ieri da Marsilia, chè a lloro dicemo ve n'avisasono, perchè allora non vi potemo scrivere noi. Come da lloro arete saputo, le III navi del corsale di Spagna, e simile II altre di catelani erano a Marsilia, a lato alla catena, armate e be' in punto da difendersi da ogni persona. E le III galee di costoro erano sute a Marsilia e fatto vista d'acostarsi alle navi; di che le navi si drizarono a lloro con bonbarde e balestra; di che subito le galee si scostarono, e pare mandasono a Marsilia anbasciadori per sapere da lloro se voleano difendere i corsali o no. Non sapiamo che risposta s'avesono, ma qui si dice che al tutto que' di Marsilia gli voleano difendere. Le XI navi di costoro erano presso a Marsilia a XL migla. E questo fu a dì XIIII di questo. Di poi fieno state a Marsilia, e, se si sarano volute acostare alle navi de' corsali, vi sia suto grandisima battagla, però che molti uomini ànno quelle navi e sono bene in punto, per modo di nulla le potrano nuocere. Idio ne lasci seguire quello il meglo deb'esere. Quello ne sentiremo saprete. La ghaleotta di Bartolomeo Brueve fece il dano in Riviera a questi dì era ita a Niza e cominciato a volere vendere della roba; di che pare la corte abia preso tuto e la galeotta disarmata, e il padrone fu fedito da' marinai. È buona nuova per costoro di chi è la roba. Evi ito di qui, già è più dì, Tomaso Rondinelli co lettere del dugi, e pensiamo tutto si arà colla grazia di Dio. Quello ne sentiremo saprete. Ne' mari di Marsilia è suto una galea e una galeotta de' mori. Di che una delle III galee di costoro la trovò, e insieme con un brigantino di Brianzone l'asaltarono, e presono la galeotta chon da L uomini. La galeotta missono in fondo e gl'uomini presono e parte allegarono, e II chatelani v'erano su rineghati anpiccharono. La ghalea, cioè de' mori, si fugì, e per fortuna era e simile perchè la galea di costoro rupe l'apogio della vela, per modo no lla poteron seguire. Volese Idio che anche l'avesono presa, acciò gl'avesono ghastighati come meritavano que' chani saraini. Se altro di nuovo sentiremo saprete. Sentiamo di poi che in quest'ora ci è lettere di Catalogna. Secondo si dice, i genovesi sono in Catalogna sono stati tutti arestati e loro cose. Pensiamo le cose arano buon fine per modo guera non fia; ma anzi navile di qui à o di là qui vada, pensiamo ci andrà più tenpo, chè i catelani vorano vedere i loro sieno lasciati e ristituiti della ruberia, e così i genovesi vorano i loro genovesi sieno rilasciati; e, come vi si dice, le cose arano forse lungheza più non voremo. Riaute fieno le lettere, v'aviseremo quanto di là aremo e quello qui seguirà. Questi chatalani padroni delle navi ci sono ànno date soprichationi a la singnoria li lascino andare. Credesi aranno licenza da qualche nave vada. Se l'aranno, n'andrà Lucha suso, quantochè no per terra n'andrà in qualche modo più sichuro possa andare, ma molt'ò anzi più charo per mare potesse andare per la sichurtà e anchora per meno chosto. Io sono avisato della schiavetta volete, e del tenpo e di tutto, e parmi male per ora ne posiate esere servito, perchè non ce ne venono buon pezo fa di Romania, e chi nn'à ora le si tien, per che nondimeno io ne ciercho e fo cierchare quanto si può, perchè voi siate servito. Dicovi quello si farà, ma pocha speranza v'ò per ora. Venendoci navili di Romania, ne dovranno rechare, ma ragionate che sono chare chome le grandi, e pur no sarà non chosti fiorini 50 in 60 volendola da nula. Faremo il meglio si potrà, trovandola. Nè altro per questa vi s'è a dire. Idio vi guardi. FRANCESCHO di MARCHO e ANDREA di BONANO. In Genova, a dì XXIIII. E altro di nuovo non c'è.