Al nome di Dio, a dì 25 di gennaio 1385. I' òe tanto iscritto in pùe partti che pùe non poso menar........ chagione e perch'io mi chiamo vinto da tte non ti iscrivo questa [] sta poliza, e d'altra partte non è di bisongno ch'io ti scriva; a due o a tre partti ti rispondo d'una tua fatta a dì 23 e que l'ebi. Di quanto mi scrivi sono chontento e chome che alchuna volta, quando l'uomo mi dice il vero, tosto mi richonoscho e ancho tue alchune no mi riprendi a ragione; ora chome ella sia, io rimangho per contento. Gravami s'io t'ò fatto a dispiacere, ma io credo tosto fare la pace [] ti credo rechare, ch'a tuo piacimento volglo che sia e chon tuo chon.... Al fatto dello parente non ti vo' dire ora altro, ma di bocha ti dirò quello [] e farotti rimanere per contenta: e' vorebe fare chome Berna In questa ti mando una che Niccholò m'àe mandata: vedila e nulla... e vedrai la tingna vorebe apichare adosso ad altri e no llo merita. Piacemi che lla brighata cenàse techo: che Idio vi guardi. Tutte saluta. per Francescho di Marcho da Prato, in Pisa. Margharita, donna di Francescho di Marcho da Prato, in Firenze.