Al nome di Dio, a dì xxv d'
aghosto 1389.
Ieri mattina n'ebi una tua per lo fancullo di
Piero Bondì: rispondo
aprèso. Del fatto della
Lisa mi grava, e sono chontento che di chostì
non parta insino che tue végia quello sarà di lei: che a Dio piacia farlle
grazia che sia piacere di lei e di chi bene le vole, e quello che dèe
esere il meglo de l'anima.
Tutte l'altre partti che tue mi scrivi sono chontento, e piacemi
facci chome tu di', e prendi buono partito. E io mi chontento di tutto
quanto tu di', solo una chosa mi dispiace, e questa è quella dove tu di'
che potresti rechare
foderi e
bardase per lo
verno, che nostra usanza è
di chosì fare. Di che tti dicho male sai l'animo mio, e tieni a certto
chome di morire che l'animo mio è disposto di tenere altri modi e
altra vita ch'io non ò tenuti per lo pasato, per modo che se a Dio
piace ti farò vivere chontenta; e però non ti dare a credere ch'io volgla
pùe tenere de' modi ch'i' òe fatti per lo pasato, nè fare di molte chose
che già ò fatto.
L'animo mio è di stare qua tutto
settenbre e fare qua quelle chose
che sono di magiore bisongno, per modo che se farà bisongno che
d'uno
anno io nè tu
[] ti dia piacere tutto questo
tenpo
[] domenicha e di
[] tutto provedi e
[] ci parà quando
..........are di
choteste tue dolgle che per noe
[] che tue sia
guarita. Idio ti guardi.
Saluta tutta chotesta
brighata. Queste donne di qua ti salutano
tutte ed aspèntati. Aveami dato monna
Simona due
roste, fatte al
modi di quelle di
Vingnone, ch'io ti mandàse: guarderolle qua tanto
che ci sarai. Per tua parte l'òe tutte salutate. Della
botte grande non si
tóchi a cò ch'ella rimangha piena: sarà buona alla nostra tornata
chostà, che sarà tosto se a Dio piace, e qua rimarrà tutto per modo
istarà bene.
Francescho di Marcho, in
Prato.
Monna
Margharita, donna di
Francescho di Marcho, da
Prato, in
Firenze.
1389 Da
Prato, a dì 26 d'
aghosto.