Al nome di Dio, a d́ xviiij di febraio 1393. Per Nanni da Santa Chiara ̣ auto questo d́ tua lettera: apresso ti rispondo. E prima ch'altro dicha si è che stamani per Chastangnino ti scrissi d'ongni bisongno a pieno, che aute l'arai e fatto mettere in eseguizione quanto ti scrissi: e piacierammi. Dirai sopra cị quello fia segúto. Nichoḷ dell'Amanato ̣ dimandato quanti ceci insino a qui t'à mandati: dicemi die sono 18 staia, fra lle quali n'à staia 2 di minuti; provedi se gli ài tutti auti e fanne tenere chonto a punto, ś che non si prendesse erore, e sollecita di farli spacare, perṛ che n'à degli altri asai, e manderàtene que' vorai. E' mi dispiacie che lla mula abia auto difetto e, perch'io chonprendo ch'ella sia male a punto da chavalchare, dilibero che l'uno de' due anbascadori, che di chostà debono venire domattina, chavalchi la chinea, e l'altro i ronzino di Domenicho di Chanbio, e Chastangnino se ne torni a piè: choś ne fa, e fa ghovernare la mula e lla chinea chon chosilglio di Filippo malischalcho, chome di' che ài fatto, ś che per non farli bene provedere no venisono a peggio. Di più altre chose ch'ài fatte e dato ordine di fare, sono avisato, e piaciemi segui di tutto quello il me' ti pare. Della biada per le bestie végho quanto n'ài fatto, e sta bene, e choś del grano, e altro non ne chal dire. Altro non t'̣ a dire per ora. Dio ti guardi. Franciescho di Marcho, in Firenze, salute. Monna Margherita, donna di Franciescho di Marcho, in Prato. 1393 Da Firenze, a d́ 19 di febraio.