Al nome di Dio, dì xv d'aprile 1394. Stamani, per Chastangnino, ti scrissi quanto mi parve di bisogno: ara'la auta e risposto. E lettere che vi furono chon essa, a Pistoia arai mandate. Dìsiti che, trovando 2 o 'n 3 mogia di bel grano, tu llo tolgliessi o facessi tòre a Checho Bondì, o a ser Chimenti, e non ti dissi per insino a che pregio l'avessi a tòrre. Non mi pare da spendere più di s. 15 in 16 nello staio, e chosì ne fa', e fa che sia chosa perfetta, o rèstivi. Sarò cho [] domane o l'altro, e potrollo chonperare, non avendolo chonperato voi per lo modo dicho: vole eserre cima di grano! Saràci una lettera che ser Lapo manda a Nanni di meser Guelfo o a meser Guelfo, e chiedili il suo ronzino: falla loro dare in loro mano, a l'un di loro. Altro non dicho per ora. Dio vi guardi. Franciescho di Marcho, in Firenze, salute. Monna Margherita, donna di Franciescho di Marcho, in Prato. 1394 Da Firenze, a dì 15 d'aprile.