Al nome di Dio, a dì 29 di magio 1394. Per Chastagnino n'ebi una tua. Rispondo apresso ad alchune parti perché sono di bisongno, e per mandare chon esa una lettera che va a Pistoia. Fa di mandarlla domatina o per Michele del Chanpana o per altro: è di bisongno, domane vi vanno molti pratesi; ma non è di sì grande bisongno che bisongni mandare fante propio. Sarà istato chostì ser Lapo e dettoti quello s'è fatto qua; e io, se piace a Dio, sarò chostì domane da sera e dirotti tutto. Idio ci dea grazia che tutto sia per lo melglo della anima. Domatina, credo, Guido farà rrimanente di quello ci mancha chome che a ser Lapo non parea fosse di bisongno fare sì tosto: tuto dirò a Guido e fare quanto mi dirà. Del vino del Podestà no monta nulla: dàgline chome ne vole, e prochaca di vendere .....gluola fae quanto onore sai e puoi dello loro parlare [] chomunemente tutti chome pocho savi che noi siàno [] matina ci àe lettera da Pisa e chontano che 'l duge di di Genova ....iamo pure cholla testa bene [] anima e simile al corpo e all'avere. [] vole, io ti dissi per quella rechò Chastangnino o io l'ò dimentichato, ma io no llo credo. Fane la scritta bisongna e prestagli quello vole. E fa di chonperare domane de' polastri, se ve n'à buono merchato: tòi de' ghalletti e delle polastre, quelle che tti paiono. Màndavi chi tti pare. I sermenti ci manda poi che Barzalone n'àe fatto il patto, e mandaci per Nanni quello puoi e quello che tti pare. In qua mi chonviene tornare lunedì, chon ser Lapo qua. Fa di chonperare domane uno chaveretto vivo, il pùe bello e buono che ssi puote avere. E manda a dire a ser Lapo che domane desina e cena cho nno' ma noe a bergho, chome ch'io credo fare quello chamino domane e diròlglele io. A pùe altri chapitoli della tua lettera non ti rispondo perché non è di bisongno per ora; provedi chome ti pare a quello ch'è di bisongno. Alla Nanna e a Bindo dirò quello arà, e già òe detto questa matina a Bindo quello bisongna. Che Idio ti guardi. per Francescho di Marcho, in Firenze. Monna Margherita, donna di Franciescho di Marcho, in Prato 1394 Da Firenze, a dì 29 di magio.