Al nome di Dio, a dì 9 d' aprile 1395. ....e detto che le donne di Guido venghono qua a Mìccine, il perch'io mi sono pensato se parrà a ser Lapo di fare loro conpagnia o domane o domenicha ch'elle venghano, che aviso che sarà appresso desinare o domane o l'altro ch'elle venghano, e io sarò chostà giù domattina di buona ora e ordinerò quello che sarà di bisogno. Vorrei pure fare loro honore, e s'egli ti paresse di fare loro conpagnia e avere il perdono lo potrai fare. E in chaso che quelle di Gherrardo Piaciti ci volesono venire e dell'altre tue parenti, potresti venire con loro e io cholle donne di Guido, e potracci venire tutta la nostra famiglia domenicha appresso desinare; e io manderò chostì domattina due o tre bestie chariche di roba, e in qua torneranno chariche di quelle chose che cci fossono di bisogno. Solo una chosa si vorrebbe fare costà volendo fare honore a questa gente e sanza troppa faticha, che tu facessi fare domane uno grandissimo chatino di gelatina e di porcho, e io ordinerei che uno l'arecherebbe in chapo, e essendo bene fatta e bene soda verrebbe bene perché non è chaldo. E io ordinerei qua che noi troveremo uno arrosto di dodici chapponi e due chavretti. Ed è mia intenzione che non ci sia persona se none i parenti tuoi e le donne di Guido e la nostra famiglia; e la chasa è in punto per modo che non s'arà avere faticha niuna se none del mangiare. Pertanto, se ti pare da fare chosì, provedi che domattina facci conperare quelli chapponi e quello porcho che tti pare, e fa fare due grandi chatinelle di gelatina chome ch'io vi sarò d'ora, se a Dio piace, che tu non arai troppa faticha se none del conperare i chapponi perché non vi sarei ad ora. Se tu ài questa lettera di buona hora, manda per ser Lapo e senti chi cci verrà di chasa Guido e quando, e poi ti potrai meglio avisare. E se tti paresse da fare sanza gelatina faremo col solcio e colla insalata; ma perch'elle non ci furono mai, più vorrè' pure fare loro honore. Credo che cci verrà la Francescha e mona Lisa di Niccholò e dell'altre tue parenti a piè e forse la Nanna d'Adovardo a chavallo, e credo ci verrà la donna di Manetto Davanzati. E pertanto avìsati bene ciò che tti pare da fare, e senti bene quella gente cci dèe venire, che sieno nostri parenti o persone da no potere dire di no, cioè donne e i loro mariti. Avìsati se cci verrà Tomaso e Nicholò Piaciti o altri nostri parenti acciò che quand'io sarò chostì domattina che tu mi sappi dire tutto, poi provedremo secondo che cci parrà che bene sia. Ritieni chostì Nannino tanto ch'io vi sia. Idio ti guardi. per Francescho di Marcho, in Prato. Francescho di Marcho da Prato alla piazza Tornaquinci, in Firenze 1395 Da Prato, a dì 9 d'aprile.