Al nome di Dio, a dì iiij d'aprile 1397. Per Arghomento n'ebi una tua, e quanto di' òe inteso: apresso ti rispondo a' bisogni. Piacemi che ttu avessi per Arghomento le due zanelle e lla zana grande. Di ser Naldo non è altro a dire, se nno che se ttu ài bisogno di danari, tue te ne facci prestare a mona Chaterina, po' ch'ella ti s'è proferta, e poi, quando io sarò chostì, achoncerò tutto chome si dèe e chome ser Naldo vorà. Di Michele non è altro a dire, se nno che ttu il facci solecitare in mentre ch'io non vi sono, e digli "Franciescho ci sarà in questi dì e da tutti vorrà essere paghato, e non vorà parole; e però tue faresti bene a volere dare questi danari prima ch'egli ci sia, in però none gli parà bene tue m'abi menato per parole chome ài fatto". E intorno a cciò gli dì chome ti pare sia di bisogno. Di non avere tue auto da Pistoia nè lettera nè danari, non è altro a dire, se nno che, chome ài di là nulla, me n'avisa. Per questa non dicho altro: provedi a tutte quelle chose sono di magiore bisogno, chome a tte pare sia di bisogno. Idio ti guardi. per Franciescho di Marcho, in Firenze. Mona Margherita, donna di Franciescho di Marcho, in Prato.