Al nome di Dio, a dì iij d'aprile 1399. Io non t'ò iscritto a questi dì per atendere a scrivere ad altri. Solo ti fo questa perché Checcho mi dise a boccha alchuna chosa de la Nanna; e pertanto, se Stoldo n'à bisongnio, tenghila quanto che no istia chostì in chasa. Mando uno paneruzolo di prungniuoli che gli manda monna Simone di meser Piero a Biagio di Giovanni Rossi, suo fratello; e pertanto fagle dare, e una lettera che sarà chon esi. Mandami per Nanni uno pezo di formagio parmigiano in però ch'io do, domenicha matina, mangare al Mastriscia e a parecchi altri, che vogli fare loro uno erbolato. Il ghuarnelli di choteste fanculle, cercherò ogi per agio e manderòtegli; e, non di meno, tu mi dì anche se à' bisongnio d'altro i mentre che io ci sono. Mandoti della charne seccha e delle salsiccie e salsiciuoli e linghue rinvestite. Io mi maraviglio che poi che tu ài lo scritore, che tu no mi iscrivi nulla se à' bisongno di nulla o chosa niuna. E richòrdati se quella sirochia de la madre di Marchetto, per lb. dieci che io le debo dare per l'amor di Dio, che tu faccia che Stoldo o Bartolomeo Chanbioni che le diano a que' di ser Gino che à gl'atri danari, chome che io credo ch'ella nonn adrà chosì tosto a marito, che io vi sarò in prima io e daròglele. Altro per questa non dicho. Idio ti ghuardi. Per Francescho di Marcho, in Prato. Monna Margherita, donna di Francescho di Marcho, da Prato in Firenze, propia.