Al nome di Dio, a dì 22 di genaio 1402. A dì 20 n'ebi una tua. Rispondo apresso a' bisongni: recholla Cancano. Piacemi che mi mandassi Ciancano cholla mula, sì chome ti disse Stoldo: e altro non è a dire. Di Nanni Cirioni, che se ne menò la muletta, anche mi piacie: dimi se gl'è ito dove dovea. Le lb. tre che ài prestate a Ciancano, l'ò detto a Bartolomeo, ed egli se ne farà a lui asengnare chonto. Se ti mancha danari, fattene dare a Domenicho di Chanbio. La Ginevra ch'à difetto, mi dispiacie: falla provedere chome ti pare. Fami tagliare a Giovanni d'Andrea, di quello panno biancho, uno paio di chalze. Mandagli una di quelle mie chalze, sicch'egli abia l'asenpro inanzi, e che stieno bene. Del panno per l'Andrea e per la Paghola chonperai ieri braccia 10 ½. Non ti dicho più per questa. Cristo ti ghuardi. Per Francescho di Marcho, in Prato, salute. Monna Margherita, donna di Francescho di Marcho da Prato, in Firenze.