Al nome di Dio, a dì xiij di febraio 1402. Io ò impossto quessta mattina ad Arghomento, che viene cosstà, che e' m'arechi quelle chose che noi trovamo in sulla loggia e sse Arghomento non potesse rechare ongni cosa, ànmi promesso di recharmi almancho quello saccho delle scritture che v'è dentro e' libri ch'io voglo qui. E pure dove e' non potesse rechare ancora il saccho - il saccho ch'io dico delle scritture -, ànmi promesso almeno rechare quello fardellino del mio saccho del chuoio ch'è leghato in quello saccho delle scritture. Sicché se egli non potessi rechare altro, almemo dàlli quello fardello del chamoscio leghato chome ssta. Ma sse il detto può, fa che arechi almeno il saccho delle [ms.: dedelle] scritture, che n'abiamo bisongno qua. Se veruna mia lettera vi viene di niuno lato, mandala qua per qualche persona ne facci buono servigio, che oggi vi venghono bene 16 pratesi e ancho domattina vi verà ancóra Arghomento. Dimenticha'mi, quando mi parti', di tòre parecchi fogli scritti, cioè mie ricordanze, e però ciercha in quella paneruzola dove sono poche scritture: non quella dove sono tanti quaderni e scritture, solo ciercha in quella dove sono poche e trovera'vi parecchi fogli leghati chollo spagho in croce, chome tu vedi ch'io legho gl'altri, ed èvi scritto di sopra "ricordanze di portare il tale libro a Prato", "ricordo di mandare a Prato la tal chosa", e chossì v'è parecchi ricordanze di sopra. Togli quello leghato e mandamelo per Arghomento o qualche amico. E' ci mancha 2 saccha nuove, che qua non sono e doverebbono essere cosstà, che qua non si possono perdere che Barzalone ne tiene tal modo che non si possono perdere; però ciercha nello scrittoio, se bene fusse niuno con niuna chosa, o sse n'avessi niuno inpacciato con ciéci e chon altro, o sse n'avessi presstato a veruno amico o a mona Dianora o alla zia, o se lla lavandaia m'avesse portato niuno con pani o chon altro. Ora ricordati bene dove possono esserre, che qui non sono chom'io ti dico; or fa cierchare bene ongni cosa e dinmi se lle truovi. Se ài bisongno di nulla, o di scrivere o d'altro, manda per Nicholò dell'Amannato. Sarà in quessta parecchi lettere a Miniato e a Domenico di Chanbio: mandale loro pressti per lo fanciullo, che possino rispondere. Monna Margherita, donna di Franciescho di Marcho, in Firenze, propia.