Al nome di Dio, a dì iij di genaio 1409. Per Puccio ti scrissi sotto brevità per faccenda di più chose. Di poi è venuto Grazino con una tua lettera: rispondo apresso. Prima ch'altro ti dicha, Grazino mi dicie che quello manovale da Leccio non entrò iarsera in Prato: fé chome chattivo ch'egli è. Are' avuto charo che vi fosse entrato chome mi promise, acciò che tu avessi potuto mandare con meser Iohanni Genovardi e fattogli quello che tu avessi potuto. E arebe fatto conpangnia al viniziano e 'l viniziano a llui; e chome che v'avesse pocha roba, in simile chasi pure che l'uomo abia buono letto e lle bestie stieno bene, non può andare la chosa altro che bene e spezialmente chogli uomeni da bene. E tu aresti proveduto in qualche modo di fare loro per modo che sarebono rimasi per chontenti, chome savi che sono. Delle lettere ricevute, non è altro a dire: facesti bene a dare quelle che andavano a 'ltrui. De' fatti di Roma seppi chostì e qui l'ò saputo vie meglio, e sonsi fatti qui stasera 100 mila fuochi. Idio prosperi questo Chomune e disfaccia quello ingrato che ssi schonoscie da Dio e dalle genti del mondo: di ragione dè mal capitare. Del famiglio del Chardinale del Puoi mi piacie la sua venuta; e simile della risposta che tu facesti. E pertamto io ti mando una schatola di pinocchiato, e tu ài costì treggea assai: fa tutto mettere nello scrittoio e fate in verso la sua persona chome fare' io s'io vi fossi. Dategli pane e vino e lengne pa......biada, pe' suoi chavalli la stalla; fate d'avere uno moggio d'orzo o, volete, orzo e spelda [] insieme, che bene ne trovverrete: Chasino n'à, e simile degli altri, che poiché véghono che 'l Papa se ne va, ongnuno venderà volentieri. Prochacciate d'avere buona roba e buono merchato. Credo che vi si ucciderà delle vitelle: fate d'averne, e togliete di que' buoni chapponi. E se ti pare, màndavi una persona propia co una lettera di ser Amelio come voi l'attendete a desinare domenicha mattina, e fagli quanto honore tu sai e puoi, e per la sera uno arosto per lui e per la sua famiglia, chome a tte parrà; e Lionardo e Ghuido mai non si partano da llui. I' ò confetti e treggea: non do per presentare, ma per mettergliele innanzi a tavola chome facciamo noi a chi viene a mangiare a casa nostra. Dategli e' migliori vini bianchi e vermigli che voi potete e della malvagìa, alla sua persona e a que' che sono a tavola con llui. E mandami il morellino e le ceste che sono in su' chanali, e manderòvi di questo vino di Lucha biancho, ch'è morbido ed è un perfetto vino. Non vo' che mi dolgha l'animo di non fare onore a chostui chome m'è doluto del Re, che mai non ne sarò lieto in mentre ch'io me ne richorderò. Al savio non si dè dire "fa chosì". Io non so la gente ch'egli à secho: provedete voi chome a voi pare che ben sia. Io non so il tenpo che vi starà. Non posso dire "fa chosì": scrivimi a dì a dì chome le chose passeranno e chosì farò io a tte. E fa, se tu puoi, che meser Piero s'abocchi con llui e schusimi per quello modo che a voi pare, della mia venuta qui e della stanza mia, con dire ch'io non mi sento bene della persona e per paura di peggio io me ne venni qui per non dare brigha costà a persona, e per paura di non morire nelle chase altrui. Fa che ser Baldo ciurmi e, se vi può esere ser Amelio, Barzalone e schusarmi, e dire intorno a cciò quello che ti pare che sia di bisongno; e dimmi, a dì a dì chome passa la chosa e io anche mi verrò avisando. Perch'i' ò questa sera il capo a scrivere a Vingnone e in Chatalongna, mandoti Ghuido perché v'aiuti: aiùtati ora tu con quelle genti che tti pare, con Andrea e con Vitolino, e con quelle genti che tti sono buoni. Piacemi che meser Marcho cenò costì e che tu gli facesti quello che tti fu possibile: e' merita ongni bene. Tu Lionardo, datti a sentire se Niccholaio da Charmingnano à tratti anchora e' mattoni della fornacie, se viene chostà, e digli, se gli arà venduti, che non farà mai pace con mecho; e fa che Lionardo di Chalandino mi faccia quelle pianelle: dategli il chuoio. Tu sai dov'è il chuoio manomesso, e datti ghuardia di quello che toglie, che non facesse a darlli in due; e richordivi della stalla, che sai il pericholo che vi chorre. Fate dire al Chardinale, o a cchi vi pare, che dicha alla sua famiglia che ghuardino bene il lume, che sai il pericholo che vi si chorre se vi si apichasse il fuocho. Il singnore è di buona chondizione e puoglisi dire ciò che vuole. Mandate per la paglia a chasa di Betto in Borgho Sanbuchaia. Tu, Ghuido, mandami un foglio ch'è in sul bancho da scrivere [] fatti certi richordi di scrivere a Vingnone, acciò che ss'io ci sto, io voglio scrivere conpiutamente. Fa che Lionardo e Ghuido vadano a mettere le tavole chome se noi vi fossomo noi, e se bisongna aoperare di quelle belle choltella, aopràtele e sèrisi ogni chosa nello scrittoio, che mai e' non si partano di casa. E se Checcho da Filèttore non à rechate quelle lengne, fa che l'arechi e mescholinsi le verdi cholle secche; e provedete a quello che voi credete ben sia, e se nonn ài tanti danari, fattene prestare alla Ginevra. Fate che 'n tutte le chamere sieno orevoli fuochi e non ci ghuardate in niuna masserizia e chataste di lengne: vagliono pochi danari. Fate mettere un spalliera dalla chamera alla schala, e dov'è la cassa del pane fate mettere la pancha ch'è allato al fuocho; achonciatevi 2 o 3 tavole nella sala chome ti pare che meglio sia e, se ti pare di mandare panchali che sono al Palcho, fallo. Mettete il tapeto a piè del letto, e quello di Lionardo l'uno dinanzi e l'altro dietro, e fategli ongni onore che voi potete, però che m'è detto ch'egli è huomo d'onore e di ongni bene: provedete a tutto per modo che vi sia onore. Io credo vi starano pocho per timore di queste buone novelle. Che di tutto sia lodato Idio, che bene è venuto a punto. Dira'mi se togliesti quelle bungnole. Granalosso, m'è detto, n'à una che tiene pareche [] volermela vendere: vorre' che tu e Barzalone la vedessi. Starebe bene [] tu de' fare il palchito: àbilo a mente quando sarà tempo di questa []. Ditemi per la prima se meser Iohanni Genovardi è chostì chol Chardinale dal Puoi e se viene [] e, in caso [ms.: casa] che non vi fosse, datevi a sentire dove torna; e se non è chol Papa preghate ....le, per mia parte, ch'egli il mandi a chiedere e che gli faccia onore in casa sua, e voi pensate di fare loro honore. E se di qua avete bisongno di nulla, scrivetelo, e io vi fornirò di ciò che sarà bisongno. Ditemi chome chostà verrà della roba, cioè del salvaggiume e delle starne e dell'altre chose, e prochacciate d'averne chome fanno gli altri con mandare fuori della Porta e fare chome fa Chanbio, e se bisongna mandare insino a Barberino e scrivere a Francescho Santini [] o polli o lievre. Fate di tutto chome a voi pare: io non mi voglio avere a pentire chome ò fatto del Re. Grazino mi dice che 'l Papa se ne va domane a Bologna: dite se è vero o no. Sollecita e' debitori, tu Ghuido. Cristo vi ghuardi. Per Francescho, in Firenze. Monna Margherita, donna di Francescho di Marcho, in Prato.