Al nome di Dio, amen. Ieri ricievetti tua lettera per Biagio d'Allesso, per la quale chosa non ti rispondo perché diciesti che qui saresti lunedì sera. Qui vene 1 lettera che andava a Stoldo. Mandai ispacciatamente Andrea a sapere la chagione perché tu non venivi: disse che non sapeva perché tu non venivi e che credeva che tu non ci fussi martedì: credello bene! Tu di' che ài venghiato insino alle 7 ore: questo non n'è ora di nuovo, e lla domenicha è di nostra usanza di spengniere la chalcina. E anche di' perch'io non mi disperi che perciò mi scrivi; io non mi dispero forse di quello che tu tti avisi, anzi mi dispero di te volere esere senpre d'uno modo. Tu di' che ongni dì non sarai più Franciescho: tu credi ch'io posso esere molto chontenta che ttu mi mandi an dire che ttu veghi insino alle 7 ore perché queste sono chose di gran bisongnio che ttu ne se' più biasimato che llodato: di questo mi dolghio, ch'a me non sarebe pena lo stare ongni volta che vedessi fosse di nicistà; man vegho che non è. Perciò che non si può murare e fare l'altre chose perché ttu vi vadi, e sarebbe tenpo da fare altro chen murare i' perciò che io credo che 'l maggiore dolore che ttu abbia sie il tenpo che tu v'ài perduto, che sse mai fu tenpo da perdene pocho sie vanno, che ongniuno dicie che noi aspettiano la mortalità. Tun mi iscrivi che ài tante fortune, i' me ne foe befe: piaciesse an Dio che niuno uomo avesse di chaverne più che n'abia tu! Ringrazio Idio della grazie t'àn fatte, che sse ttu venghi il sabato notte, quest'è per lla famiglia ch'ài a ghovernare, che Dio dicie che si debbi inbolare innanzi che llasciarzi morire di fame. S'io potessi sapere che fortune son queste, digunerei i' lunedì di santa Caterina, ché tti faciesse grazia e consolazeti in queste tribulazioni; man me è detto tutto il chontradi': che ttu ghodi e dati buon tenpo, bene che non suole essere tua usanza; ma io vo' dire chome disse il Porciellana, che disse: "Chi bene farà, bene avrà", quest'è la perdonanza che 'l Porciellana dà. Abiano di poi auto risposta del vino dan Gherardo Bechi: non ci ène puòe servire, Istefano non ci è. Il fiaschetto dell'aqua rosa ci è. Altro per ora non ci à an dire. Cristo vi ghuardi. per la tua Margherita ti si rachomanda, dì 30 d'aghosto. Franciescho di Marcho, in Prato. 1389 Da Firenze, a dì 2 di settenbre.