Al nome di Dio. A dì 28 dì febraio 1393. La muletta no' mandai per Nannino, perché di qui si partì sonate le 24 ore, ché chosì diliberai che venise chostà, perché sia domattina più presto chostì: no' mi pare che posa nuociere nula; manderolati per Cherichero perché di' che ne vogli venire qua: ghuarda che sia il meglio; s'io l'avesi a fare, no' mi partirei insino che la chosa fose isfinita. Chotestoro di chostà si sono tanti disonostati qui ch'io ne sono molto lieta, e àno usate queste parole, mi pare il Palagio, innazi meser Piero, dise chome tu eri richo di 30 mila fiorini e avevi 5 lire di libra, e meser Piero, ch'era richo di 20 mila, era in 6 lire, e meser Ghuelfo, ch'era richo di 30 mila, paghava 6 lire di libra, e perciò sostenevano e mantenevano queste ragone; e più sono istati in su la piaza a dire quanto male àno potuto ed èvi tratto tutta questa terra, e ongniuno àne detto quello che glie n'è potuto, e a tutti àno risposto e più vi rispuose Bernabò. Disono che ttu avevi, quando tornasti in questa terra, 20 mila fiorini e Bernabò rispuose che vorebe avere tanto di valsente quanto tu n'avevi meno, e domanderebe mai più. Domandornolo s'era tuo parente: rispuose che no; domandorno s'era tue fattore e che mestiero facieva: dis'egli che no' facieva nula, ma dise a loro: "Che fa a voi se Franciescho non avese nula di libra? Avete voi auto meno uno danaro che voi dobiate avere da questo Chomune?" Risposono che no, e tutti ongni gente dicieva quivi la sua voluntà, e più iersera, quando Filipo tornava, erano a l'abergho di Fero e diceano queste parole a grande giente che v'era: "Venitevene al ghofalone de' Lione Roso, quando volete grazia, ché vi sono in più nobili uomini di quella città e posono fare ciò che vogliono e no' portare questa soma che tocha a' poveri". Io penso che si siano tanti disonestati che sieno venuti a nodia a tutti questi di questa terra, ispezialemente a' magiorenti di questa terra. De l'atra minutaglia pocho mi churo, che vorebono vedere più cienere che fuocho; queste ti scrivo chè mi paiono buone novele per noi. Vorei volentieri che fosono tanti pocho savi ch'avesono dato a qualche uno: questo t'aviso, perché credo che tti sarà utole: Idio aiuti chi à la ragone. Altro no' dicho. Idio ti ghuardi. per la Margherita, in Prato. Franciescho di Marcho da Prato, in Firenze. 1393 Da Prato, a dì XXVIII di febraio.