Al nome di Dio. A dì XII di marzo 1393. Per Chastagnino ti scrisi quanto mi parve di bisognio. La chagione ch'io ti fo questa ène che Nanni da Santa Chiara viene chostà: mandoti diciotto pani e mandoti la metà di quegli funchi ch'io ebi da Pisa. Delle tinche no' ci mandare più, in però ce ne chomiciano a venire. La ciopa del Fattorino ène tagliata e no' v'è suto se no' la ciopa: arebe gradisimo bisognio de le chalze, avisami se vogli ch'io gle levi qua o vogli mandagliele di chostà. Del fatto del vino no' ti poso anchora rispondere: la chagone che Niccholaio ène molto manichonoso, perché si dice pure che quello suo parente si muore e rimane tre figluole femine di lui, sanza nulla: penso che Niccholaio le tenga. Intesi bene che il fornaio istese cho' Nannino alchuno mese e mandase la famiglia altrove, ma no' mi parve a me di ragonarne al fornaio. Credi tu che il fornaio volese insengnare o a Nannino o a uno altro? Io ne penso che, se sapese niuna chattività, che le 'sengnase, che il magore piacere ch'egli avese si sarebe che v'entrase uno tristo che 'l chavase di biasimo. Se questo forno fose mio, faregli dare chonmiato di buon'otta innazi che ttu ci mandasi in qua persono e no' righardare a' danari che debi avere da lui. None isperare mai d'averne niuno! Sarebe buono fatto, quando avesi trovato il grazone, che ttu ci avisasi che modo noi avesemo a tenere di dare chomiato al fornaio, che tti parese più abile. Òne sentito che il fornaio è venuto ogi chostà, pensomi che deba esere venuto a te, ché qualche chosa deba avere sentito, però fa d'avisarmi di tutto; penso che, s'egli arà saputo bene dire che tune gle lascerai anchora uno pezo, sarebe altrui anchora più onore a tenelo chiuso e, quanto più istarà, pegio sarà per te e pe' lui, poscia che no' si manucha del pane, rifarasi in su il macho che se ne mena ora asai. Vorei che la Franciescha faciese d'avere 28 bracia di nastri d'oro chome furno gli altri ch'ela ci mandò. Altro no' dicho. Idio ti ghuardi. Saluta da mia parte chi ti pare. per la Margherita, in Prato. Franciescho di Marcho da Prato, in Firenze.