Al nome di Dio. A dì III d'aprile 1394. Ricievetti tua lettera per Nannino e quanto dine òne inteso: apreso ti rispondo alchuna parte. Il morello e il picholino òne prestato a meser Piero, perché no' vole la mula: veghono chostà. Del fatto del farsetto tu sai che tu mi mandasti a chiedere in nuovo per Nanni da Santa Chiara e io il nuovo disi che gli darei; è stato cholpa di Filipo che dise a Nanni ch'era vechia e me none domandò mai s'era vechio o nuovo. La mula istane bene e tutti in ronzini; non è di bisogno diloti per ongni lettera: ghoverniala chome Filipo manischalcho dice, e teniamo quine le bestie e none al Palcho. Filipo maniscalcho mi chiede uno paio di chalze per questa Pasqua. Tu mi dine che mona Piera no' volea più ghuardare la Lucia e io ti dicho ch'io non ò voluto ghuardare lei perché m'era aveduta n'avea magore bisogno che la Lucia; dicievati chosì, ma ela avea voglia d'andare a fare altro di quello ch'ella s'ène usata di fare, volla innazi tenere sola che male achonpagniata. Di questa famiglia no' ti dare manichonia in però che ci si tiene sì fatti modi che tu non uderai mai novelle; e perciò n'ò mandata lei ch'è vechia d'anni e no' d'animo. Nannino mi ti pare avere detto chom'egli lavora la tera sua e a noi none ......... di bisognio in perciò che 'l Fattorino e Filipo ghovernerano bene queste bestie. Arei charo che Nannino, né niuno, no' ci vengha isino che ttu non ci sene. Filipo no' dorme mai a la tinta, ché no' vole Niccholò per l'amore che ttu no' ci sene. Meo chonpie ciò ch'è a fare a Filettere di quello orto: domane e lunedì tornerà a stare al Palcho e sarchierasi tutto il grano egli, e ghuarderane quello luogho. Per fretta, perché meser Piero si vole partire, no' dicho altro. Idio ti ghuardi. per la Margherita, in Prato. Franciescho di Marcho da Prato, in Firenze. 1394 Da Prato, a dì 3 d'aprile.