Al nome di Dio. A dì 7 di magio 1394. Ricievetti tua lettera per Nanni da Santa Chiara, quanto dine òne (inteso): apreso rispondo. Il famiglia del podestà nuovo fune qui per vedere il vino: mostroglele Bernabò; ed era cho' lui quello famiglio degli Otto che 'l vane vendendo; dise, Bernabò, chome noi n'avavamo auto s. 25 al barile: no' si vole mai achordare cho' loro; dise loro che volea venire a favelare a me; disigli chome quello famiglio sapea che ce lo avea fatto vendere s. 25, ma che, s'eglino lo volesono in dono, a noi sarebe grazia e che, se tu ci fosi, aresti più charo di donaglele che di vendello; ma ch'io no' vi metterei mai pregio niuno, ché cholui sapea quello n'avavamo auto. Dise lo volea per s. 22, ché più no' valea; disi ch'io era chontenta a ciò ch'egli volese, o cho' danaio o sanza danaio, chome volesono; questo ène il vino più chattivo; dise, ci ristorerebe al migliore: profesigli le nostre chose per tua parte. De' fatti della donna di ser Lapo, farone sìe sarai chontento. Paola d'Ubertino ebe i danari dal podestà vechio, della tonina. Filippo àne la terzana grande quanto si può; il maestro Matteo il medicha e ghovernalo bene, àci promeso di digli ogi quanti dì gli basterà. Di lui no' ti bisognia avere pensieri, che chosìe fase servito ongni nostro amicho! Mandaci del zuchero, perché ne viene il tenpo d'adoperarlo. Qui ène gunta una femina ch'à nome mona Guliva, che dice che tu la ci mandi; iscrivi che patti ài fatto cho' lei, s'io la debo mandare al forno o niuno lato mi sia bisognio. Al Palcho si ribattono le vingne. I bottoncini vole mona Simona, vogliono esere piccholini da 'nfilare, e più vuole 4 braccia di frangia, 2 azure e 2 nere; mandacela istasera, se ài per qui, se no', mandacella domani. Ongni chosa mi pare ci stia bene, dalla porta dell'orticino in fuori, perché le chose sono ogimai da danno: iscrivine tuo parere. Ser Chimenti ciercha di melaranci che fosono in orcio; se sarano una bella chosa, ne traremo quegli sarano di bisogna. Òne auto dal Tarpuccia lb. 35 ch'avavamo grande bisogno. Se ti parese di chonperare in piaza due o tre chataste di lengne a soma, le chonperemo, altrimenti no; e scrivi quello vogli ch'io faccia. Muoici, buondati fanculi, di bachi; no' sane se 'l Fattorino sàne quello male: òglele fatta iscrivere e faròne a lui e alla Tina quello crederne sia il meglio. Idio ti ghuardi. per la Margherita, i' Prato. Franciescho di Marcho da Prato, in Firenze, propio. 1394 Da Prato, a dì 7 di magio. Risposto.