Al nome di Dio. A dì 29 di gungnio 1396. La chagione di questa si è perché monna Ave giuse qui martedì a nona e dise che tue l'avevi dato chomiato; ritenila quella sera e disi a Nicholò che ti iscrivesi quello tue volevi ch'io facesi: o s'io la ritenesi o mandasivela. Parmi che tue fosi chosì contento ch'io ne la mandasi, chome s'io la ritenesi; e chosì ò fatto, ché chomiato le die' mercholedì sera. La chagione perché ella dice che si parte sono tante e di sì fatta ragione ch'io no' sono per iscriverle: none instarebe bene. Ela mi dice che tue vuogli aconcare la chasa di Firenze in prima che tue torni qua; penso ch'a buona fine faccia: ricordoti che domenicha farà tre settimane che tue andasti chostà. Sarebbe buono che tue ti spaciase più tosto che tue potesti, perché p.....re saresti pure bisongnio di qua per più chose, le quale non ci è bisongnio dire: gniuno è che sapia me' di te. Nicholò per ora atende a fare quele chose che tue gli cometi, se gniuna chosa rimane per tanta facienda egli àe, non ti aviso .... tre chose che so che Nicholò e Ghuido te ne avisano a bel ...... Di' da mia parte, ch'i' ò asai chativa informazione di sua fatti .....; no' me ne terrò gravata insino a tanto no' ll'ò per altra boccha che .... quela che me l'à detto, bene ch'è usanza di chi sa dare le bertine .... di dare di male fianchate; ma per amore di monna Ave io sono aconco a smaltire ongni chosa. A bocha ce le risc....... insieme: piacia a Dio che sia chon salute de l'anima e de' corpo; da mia parte gli di' che mi saluti monna Mea. Mona Diana di meser Iachopo m'à preghato che d'io le dovesi prestare la mula per domenicha, per fare venire qui la figliuola sua, che è giurata: òlle risposto ch'io penso che tue vorai venire qui domenicha tu, no' di meno io no' lo credo che tue ci sia domenicha, ché penso la chasa di Stoldo ti sconcerà. Se tue ti diliberi di no' venire, arei charo, se tue te ne chontentasi, che tue gliele prestasi, perché è dona novella ed ella è donna da bene. Rispondi, perché l'ò promeso di rispondere o sabato o venerdì sera. Io ti racomando a Cristofano di ser Francia che ti ghoverni bene, ch'egli arebe bisongnio d'eserere rachomandato a te, bene che tue gli s'è senpre rachomandato, ma ch'e' voglia, e te priegho che tue voglia torti delle persone quelo che tue ne puoi avere e no' ti voglia senpre consumare e tôrre a rivogiere la gente: tropo è gran faticha chavare ongniuno della natura sua. Altro pe' ora no' t'ò a dire: che Dio ti ghuardi senpre. Mandoti uno paio di panni lini, e più no' ce ne truovo; cercha de' sucidi e tuti me gli manda per Arghomento e per chi te gli arecha, e no' mi mandare altri panni che le chamice tue, e àne aute tre paia di questa settimana: due ne portasti e uno te ne mandò. per monna Margherita, in Prato. Franciescho di Marcho da Prato, in Firenze. 1396 Da Prato, a dì 30 di gungno. Risposto.