Al nome di Dio. A dì 23 d'ottobre 1397. Stamane ricevemo una vostra lettera, che ce la mandò Charlo e, perché era tropo tardi, no' ti potetti rispondere né mandare quelo volevi, se no' ch'io ti mandai 2 chapeline rivolte in uno isciughatoio groso per Arghomento e una lettera che dice t'arecho ongni chosa. Ogi mandai Ghuido a ser iSchiatta che gli dicesi che mandasi a dire a Tomaso che tue l'aspetavi; e dice che dise (che), perché ieri no' ristete mai di piovere no' gli potete mandare a dire nulla, ma che ogi, se potesi, gle manderebe a dire; e a Biagio di Bartolo, dise, che venisi a conpromeso cho' Mateo mugniaio e che fusino al podestà e faciesolo istrignere e che Biagio chiamasi per lo chomune o ser iSchiatta o Nicholaio Martini, e Mateo chiamasi chi e' volesi e facesilo tosto, e Biagio dise ch'egli sarebe in piaza e farebelo; e a Iachopo da San Donino è ito due volte, e no' llo à trovato: lasciò al figliuolo gle dicesi facesi seghare le travi; domane ritorneravi e diràglele egli, e da Biagio saprà quanto àe fatto de' fatti di Mateo. Dal Beso abiàno saputo di cholui delle lengne, e dice non c'è istato, che, chomunche e' ci sarà, gle dirà n'arechi una charata, chome tu di'. Dice il Ghuarnacheta e Nanni di Senso che .... potrano avere gl'asinai, ve la manderano la terra a l'aia, e noi tereno la porta aperta, sì che vi potrano ire gl'asini. Bartolomeo ispeziale no' v'era ch'era venuto ..... lasciò gli fusi detto chome tornasi. .... ànno fatto metere l'uno in su l'atro e racorcare i' chanapo de le sechie ed abiamo macinato la farina ed ò fatto votare la boticela della vinacia ed ò fatto forbire .... bene le botti della logia e, perché il tempo è dolcho, no' sono lavate le botte; provediamo per modo istà bene. I chorenti s'erano a portare, sono portati, coè trenta, a chasa Bartolo e trenta ne' giardino da chasa, e trenta a l'orticino; e la chalcina è fatta e, chome si potrà, s'arecherà rena e pietre, ma perché Bisenzo è molto groso non s'è potuto arechare nula che, se si fose potuto arechare uno pocho di rena, si sarebe fatto uno pocho di chalcina che si rimase a fare, perché non c'era rena: chome ne potremo avere si farà, in però ch'è pocha. Di' a Nanni che Piero di monna Melina à chotto; se ti parebe da spengnerne o se vuoi si aspetti tanto che tu torni qua e che tue rispondi quelo vuoi si facca. ........ che noi non siamo diliberati, se Nanni verà chostà, se fia bel tenpo, sì llo riteremo; se non fia buono tenpo, lo vi manderemo, chome che non n'è mai che no' facia qualche chosa; asai sia maltenpo, ma pure no' di meno, se non fia buo' tenpo, ve lo manderemo. Noi avavamo fatto del pane per mandartelo e, perché il fornaio ce l'à ghuasto, no' te lo manderò e da che non ci sa dire Arghomento di certo se vi verà; se vi verà ti manderemo parechi de' più belli panni e parechi melarance in uno paniere. Altro no' dicho. Idio ti ghuardi senpre. per la tua Margherita, in Prato. Franciescho di Marcho da Prato, alla piaza Tornaquinci, in Firenze. .........