Al nome di Dio. A dì XII di marzo 1397. Questo dì n'elbi una tua e, per chagione che 'l Fattorino n'era ito a desinare, la feci aprire, e quanto di' òe inteso: apresso ti rispondo chome sarà di bisongno. Di quanto ti disse Benedetto e scrisse il Fattorino, di Nicholò del singhiozzo ritornato, era vero; ma io m'indugiava a mandarloti a dire, perché io senti' che ttu attendevi a fare porre vingnia, ma, sse fosse venuto niuno chaso, t'arei mandato subitamente Fattorino. Ora, per la medicina ch'elgli prese ieri, è passato via il singhiozzo e a ssì pure la febre, chome elgli s'avea; non di meno ò diliberato di volerne venire, perché io vegho che lla chosa sarà molto lungha, ma ssarebe buono che ttu ci venissi una volta prima ch'io ne venissi. Mona Tadea arebe gran volglia di parlarti e simile mona Giovanna di Pagholo Mattei: non di meno io sono presta, o vuoi prima, o vuoi poi. Del mantello non feci patto niuno che' fiorini ella non me ne mandò a dire nulla, né io a llei, e pertanto io le darò di que' fiorini che ss'usa qui, cioè fiorini di sugello. La lettera a ser Giovanni Barnetti die' a Stoldo che 'l glie desse; credo che sarà male agiato a paghargli: istarò a vedere quello risponderà e, sse non risponderà a mio modo, farà una lettera a mona Simona, chome a me parrà. Fattorino andrà a Nicholò Piaciti e diràlgli quanto tu di' gli si dicha. La barletta da olio dello Schiavo è vota: per lo primo la ti manderò; e simile il barile da olio, che ttu mandasti a Manno. Lo storione abiamo partito per lo mezo, e per lo primo lo ti manderò; e simile ti manderò delle chandele del sevo. La poliza, che Barzalone mandava a Fattorino, die' a Stoldo, ma chome il Fattorino arà fatta questa lettera, andrà al fondacho e saprà da Stoldo quello detta poliza dicie, e si farà quello dirà. Rachomandami a mona Ghita, e di' ch'io vi sarò tosto. Altro non dicho. Idio ti guardi. per la tua Margherita, in Prato. Tenuti insino a questo dì, per non trovare per chui mandarle; e di poi n'avemo una vostra, e per chagione che Arghomento vuole partire non vi si può fare risposta chome sarebe di bisongno. Ma Nicholò si sta ora bene se nno' ch'elgli à pure un pocho di febre e però, dicie mona Margherita, che no' lle pare che voi abiate a menare Barzalone perché non vorebe avere a venirsene il dì medesimo che voi gungnesse; e voi sapete che qui non à dove dormire; ma poi che voi ci sarete, potrete mandare a dirglile. Farò di chopiare le lettere che voi dite e simile farò ongn'altra chosa e di tutto vi farò risposta. Mandìavi lib. X di chandele di sevo e lib. IIIJ e ½ di storione e 'l barile. Franciescho di Marcho, in Prato. 1397 Da Firenze, a dì 13 di marzo.