Al nome di Dio. A dì 19 d'aghosto 1398. Per Arghomento ò ricevuto questa sera tua lettera: rispondo apreso; e chon eso la schatola e il paniere, ch'à il cerchio, e il paneruzolo. I botoni Arghomento no' ce gl'à dati: crediamo che sia per dimentichanza: farecegli dare domani. Delle bialie ò fatto cerchare e cercho: per inchora non n'ò trovato niuna chosa ch' a me piacia; è vero che lla Lapa dice che n'à una a lato al suo ed à il fanculo suo e vuollo ispopare; io per me, se fossi mio, no' glele darei mai, se non chon anima che, ongni volta che mi venisi alle mani una balia cho' late frescho, ch'io gle tôrei, perch'io non potrei mai credere che, quando elle ànno i fanculini d'un ano, ele non ne diano a loro: queste sono chose ch' aparischono da una ora a un'altra. Se niuna chosa coparirà che buona sia, io non ne aspeterò il veturale, ma io vi manderò uno propio e aviseròvi chome la chosa sta, e c'arebe uno modo, in quanto voi avessi pure gran nicistà: potrebesi dare ad una di queste per uno mese o per quindici dì, tanto che mi venisi una chosa profetta a le mani; altro modo non ci vegho, se altro di nuovo non c'aparise. E di' a Manno e a monna Bice che, se questo fanciullo ci viene, che d'io ne farò propio chome se fose mio e non mi potrebe patire l'animo di farne il chontradio, ma io non ne achonsentirò mai, chome fa Barzalone e Nicholò, di darlo a' latti ispopati e, s'io gle darò, io gle ritorò. Poscia, io ne farò di questo fatto chome se fose mio figliuolo o tuo. E, per amore di Zanobi, arò magiore solecitudine non ne avea prima, perché vegio il bisongnio suo. Dal barbiere non n'abiamo auto la lettera: ingengnereci d'averla e risponderò. A' Maestri si dirà che faccino quanto voi dite. Mandiavi per Arghomento dodici pani ch'è di quello della famiglia ed è asai bello e tre chufie e uno paio di chalcetti. A l'atre chose faremo sanza rispondere; se voi avete panni sucidi, mandatecegli. Del zendado verde non n'abiamo potuto avere. Nicholaio di Tavola c'à mandato ogi 500 ghanbiere più belle che l'atre. Perché e' gl'è molto tardi faciamo sanza più dire. Idio ti ghuardi senpre. per la tua Margherita, in Prato. Francesco di Marcho da Prato, in Firenze. 1398 Da Pratto, a dì XX d'aghosto.