Al nome di Dio. A dì 16 d'ottobre 1398. Istamane vi scrivemo per uno prete della Pieve, e per una n'abiamo auta da voi questa sera, non chontate l'abiate auta; di poi l'arete auta e rispondiamo a la vostra risposta. Prima ch'altro vi dicha, io si ò auto questa sera, a l'Ave Maria, dal Mastriscia, lire trenta piccoli, e non n'ò fatto iscritura niuna a Libro, se nonne ch'i' ò iscritto a libro suo a pie' della ragione, chom' i' ò ricevuti i detti danari, chome s'usa di fare, ed ògli mesi ad entrata al quadernuccio ch'io tengho per ispese; sì che dite per la prima se volete ch'io achonci a Libro che "Francescho e Stoldo debiano avere i detti lb. Trenta", chome per altra volta s'è fatto, o chome volete si faccia a ciò che nonne istia chosì. E da Barzalone di Spedaliere òne auto lb. venti, che non n'ò fatto iscritura niuna, se nonne u' richordo in s'un u' foglio, ché n'ò dati, a lo Schiavo, lb. dodici, che me dise Nanni l'avavate detto; e s. ventisette die' al bastaio e in polli ispendemo ogi lb. tre s. quatro e i' resto de' danari abiamo. De' danari ch'io diedi allo Schiavo, dite se volete ch'io iscriva a Libro che "debia dare" o chome volete gl'achonci, in però non se n'è fatto altra iscritura; e rispondi e non falli, a ciò non escha di mente, chome ch'io n'ò fatto richordo. Dice il Mastriscia ch'io vi richordi le bufole sue e faciate e' n'abia buona darata. Domatina verà chostà Nanni ed Arghomento e recherano il vini, cioè: barili VI dal Palcho, e barili sei di quello della Chiusura; e da Nanni sarete avisato di quanto à fatto ogi Piero e di quanto si farà domane; e' non n'è istato al Palcho perché non n'è paruto a Nanni, chome per la lettera ch'io vi mandai istamane sarete avisato; e, chon detta lettera, era una andava a Meo Chanbioni e una vi mandava Nicholò di Piero, e, per detta lettera, vi disi no' mandasi più banbagia, isino ch'altro non vi dicesimo. Dice Barzalone che il charatore non verebe a vale, chome per una lettera v'avisa, che sarà in questa, perché non verebe. Dite a Nanni quello volete si faccia del vino è avanzato nella botte dalla Chiusura, che debe eserre circha a due barili, e di quello dal Palcho n'è avanzato uno barile e preso che uno mezo ve n'è drento: lascierevelo istare per di qui che Nanni torni a sapere chome volete se ne facci; e anche potrete dire, voi, ad Arghomento delle botti volete che rechi, ché, chosa disdirebe a noi, non farà a voi. Per gli detti vi mandiamo il bariglione dell'agresto. Per fretta non diciamo altro. Idio vi ghuardi senpre. per monna Margherita, in Prato. Francescho di Marcho da Prato, in Firenze. 1398 Da Prato, a dì XVII d'ottobre.