Al nome di Dio. A dì XVII d'ottobre 1398. Ricevemo questa sera, per Nanni, vostra lettera e chon esa una a Nicholò e una a Barzalone: fecemone il dovere. Nanni giunse iersera qui, ch'era la grossa, e per chagione che giunse molto tardi s'è diliberato d'arechare il barile del vino e lengne, chome vi dise, e poi sabato, dice, arecherà la botte, chome voi dite. La pelle di monna Giovanna ti rimando, perché non sa quello si vole: quando sarà chostà, se la chonperà ella a suo modo. Del panno mio mostrerò domatina a Nicholò e quello che mi chonsiglerà t' aviserò. I danari non n'à arechati Nanni. I' refe nero ò auto. E il prete che tu mi mandasti è gunto salvo; era sì tardi che non n'era otta di mandarlo allo spedale e, anche mi penso, non vi sarebe stato ritenuto, ché non vi vogliono ritenere que' della terra che n'ànno bisongnio, e tu il sai per monna Filipa; non di meno non voli fare questo da me, ch'io mandai per Nicholò e a lui parve quello ch'à me. Quando ti venghono alle mani queste chose, a me parebe il meglio dare loro qualche danaro che si facesino arechare, che per la tua famiglia s'arechasino. Domatina, chome sarà otta, gli dirò si vadia allo spedale egli stesi; noi il facemo portare a Nanni entro l'orto, e chollà si starà a dormire; e là gl'abiamo portato mangare e bere e quello gl'è suto di bisongnio. Il Mastriscia e lo Schiavo s'achoncerà chome voi dite. Piero si è ogi messo i chapezali e ristoratogli nel muro e sì à messo le mensole alle travi e chomincato a metere delle piane da ongni lato tre, egl'à a vale ordinato per modo non s'à se nonne a chonfichare le piane e ristorare le buche delle travi. Per questa non diciamo ora altro; domane, si ci sarà manchato a dire nulla, lo diremo. Idio vi ghuardi senpre. per la tua Margherita, in Prato. Francescho di Marcho da Prato, in Firenze. 1398 Da Prato, a dì XVIII d'ottobre