Al nome di Dio. A dì primo di dicenbre 1398. La chagione di questa si è che Angniolo è gunto istasera qui e non n'à rechato lettera niuna, e dice fece ..... dalla strada di sopra, chome tu gli chometesti e non trovò le lettere alla porta, ché, disono, che no' lle aveano aute; sapiamo da Nicholò a chui e' le diede, e sono testè ore quatro di notte e no' lle abiamo anchora aute. Nanni non verà domane chostà, perché noi non sapiamo bene quello s'arechasi; e poscia si è il merchato e Nicholò non può atendere a questa lana, e pare a Nicholò che lla si ghoverni ora ch'è buon tenpo, e se tu vuoi dire che si togliesi uno altro, e non si truovano, Francescho, chosì le gente che facesino queste chose e che l'arechasi a chasa; domane, se fia buon tenpo, ella sarà ghovernata e rechata a chasa e, mentre che lla lana s'asciugherà, e' meterà i' lengname drento e amaserà la chalcina e farà alchuna chosa s' à a fare, sì che non perderà tenpo mentre si rasciugherà la lana, e martedì verà chostà o abiamo lettere o no, e recherà quello ci parà di bisongnio, per aventura aremo forse domane le lettere c'arai mandate, e seghuiremo quanto dirai. Angniolo à achatato uno ronzino e andrà domatina a Pietrasanta; la mula faremo ghovernare bene: avisaci quando la vuoi, se vuoi te la mandiamo o tengniala qua. Ogi ti scrivemo per Meo di Ghoro e per lui t'avisai quanto alora fu di bisongnio. Io no' mi partirò se tu no' mi mandi a dire se tti pare il meglio o no e, pensando delle chose ànno a venire chostà mi sono pensata: "E' meglio ch'io ci sia, perché so meglio le chose ànno a venire che gl'atri", non di meno, ongni volta mi manderai a dire ch'io vengha, verò. Angniolo mi dice che tu stai bene e, se nonne il dì che pigliasti le pilole che ti fecono uno pocho di novità, che tu se' istato tuttavia bene. Il Sacente me la mise molto chalda, chome che gl'è sì gran bugardo, ch'io no' gli credeti tropo, perché Nanni no' mi dice queste chose egli, o egli fa per non darmi manichonia, e il Sacente è istato preso e àmi mandato a schongurare parechi volte ch'io gli prestasi s. quaranta e poscia s'arechò a venti, io s'i' vedesi in su n'uno paio di forche, no' richonperei uno quatrino per le sue bugie, ché non è altro che bugie e trapole. Io ti scrisi ogi se de' fatti di monna Giovanna ed ella non dubita che, vivendo tu, tu non facesi i' chontro a lei que' debi, ma ella dubita de' chasi posono avenire, e chosì dice a me; prieghoti che, chome ti scrisi ogi, che, se ài a piglare chiareza niuna chostà che ti bisongni arechare, che tu la pigli a ciò che, gunto qua, le posi fare quello debi, e, se vuoi mostrare vengha da te, falle i' dovere, sono chontenta, e anche se vôi mostrare te n'abi favelato, sono chontenta; e' le pare Tomaso la meni per lo naso, e forse di te no' lle pare mondi nespole. Francescho, tu sai ch'io t'ò deto tu ti ghardi che tu non t'inpacci per modo te ne potesi pentere, e mi pare che tu di molti danari debi avere d'altrui che tu gli lasci andare: questo mi pare sia grandisimo senno, ma cc'à molti non vi darebo' nula per raquistare cinque soldi e l'amicho si metesi a partito di disfarsi e queste non sono buone amistà, ma non n'è d'averlo per male, ché questo pechato è in ongni persona ed è grandisimo senno, quando altri àe le persone, sapere chonportare i vizi loro e chonsiderare ch'el'è femina e ch'elle sono chon pocho sentimento e pertanto chi à più senno non le debe chonportare. Quando sarai qua pianamente la verai domandando e vedrai lo 'ntendimento suo e poscia potrai dire quello a te parà. Della Ginevra non ti dare manichonia, perché credo di quello della ghola per aventura non farà chapo e non bisongnia ch'io ti dicha, in perciò io so tu se' certo, io la ghoverno più che s'ella fossi mia e chosì la riputo mia; io non te n'ò voluto dire nulla, perché so ài altre manichonie e non n'è istato di bisongnio: e' rotto del chapo è pichola chosa, ma la paura mia è stata di questo della ghola: il maestro mi dice non crede facia chapo. Noi tengniamo i modi ci dice e non n'à auto né febre né nulla e non n'à perduto né mangiare né bere. Idio ti ghuardi senpre. per la tua Margherita, in Prato. Francescho di Marcho da Prato, alla piaza Tornaquinci, in Firenze. 1398 Da Prato, a dì IIII di dicenbre. Risposto.