Al nome di Dio, amen. Dì 18 di giennaio 1402. Ricievetti, dì 17 del mese, 1 tua lettera, fatta dì 17 de' mese; e di poi questo dì, dì 18 del mese, ricievetti un'altra tua lettera, fatta dì 17 del mese: rispondo per questa. La muletta ricievetti e fecine quanto ne diciesti, e 'l simile della lettera che mi mandasti. Per Nanni Cirione mandai la muletta e 1 mazzo di lettere che Domenicho di Chanbio mi mandò: autale avute. La lettera che tu mi mandasti, mandai a Domenicho di Chanbio, sì ch'elli sarà avisato di que' denari che s'ànno a chiedere a quel tavoliere. I' òe auta la chavezza da Arghomento e mandatola a chasa Nofrio d'Andrea, e disse ch'à avuto i' ronzino e chosì penso che avea ricevuto Particino il suo. Del porcho ch'avete ucciso, son avisata, e dite vi spaccierete il più tosto potrete: sie chon Dio e così fate. E' lgl'è buono che vi guardate dal freddo, però che è troppo nocievole alla persona, e richordoti che Bartolomeo è a tôrre donna e però si vuole riguardarllo dalla faticha. E rimandate il più tosto potete Stoldo a monna Villania, però ch'ella dicie che è troppo gran freddo a stare sanza marito. Io, Niccholò dell'Amanato, mi sto qua giù e odo le prediche del buono frate Giovanni Domenici che predichò ieri, che fu santo Antonio, IIII volte; qui non n'à niente di nuovo. Iddio sia vostra guardia. per la Margherita, vostra donna. Franciescho di Marcho, in Prato. 1402 Da Firenze, a dì 19 di genaio. Risposto.