Al nome di Dio. A dì 4 di
genaio 1409.
Iscritovi ogi per
Puccio abastanza; e chome qui abiamo hordinato
quello bisongnia per fare honore al
Chardinale del Pio, e chome
uno suo
schudiera c'era stato e dovevaci avisare stasera o domatina
quando sarà sua venuta: no' l'à fatto stasera, domane l'atendiamo
che ce n'avisi ed aremo modo sarà proveduto di tutto sì chome sarà
di bisongnio, e voi aviseremo quello seghuirà.
E vi dicemo chome sentavamo il
Chardinale d'Albana era morto;
poi fumo a
mesere
Giovanni Genovardi e domandamonelo: dise
era pres
so a
ghuarito, sicché non sarà vero.
Ghuido di Ridolfo fu
quello il disse a noi, e del
Chardinale del Pio non ci sepe dire di
sua venuta; lui volemo venisse qui, non volle stare e chostì n'è venuto
sechondo ci disse: siate avisato.
Il
Papa si partì, e la
vitella era fatta per lui ci rimase e siancene
forniti larghamente e a voi ne mandamo II pezi, e abiamo e'
polli e
tutto in punto.
E ò fatto asagare a
Barzalona e a
Bernabò e a
Lionardo e'
vini
ci sono, e abianne scelte II
botti di
vermiglio: una di que' da
Filettore
per lui, l'altra da'
chanali per la
brighata: tutto buoni
vini, e
del
biancho di chostì per lui, e
malvagia e del nostro per la
brighata;
della
biada anche abiamo proveduto in modo saremo forniti di quello
bisongna e anche, venendo a
pregio dovuto, ne toremo parecchi
mogia per
chasa, che crediamo bas
terà. Di chontinovo a
Cristofano
n'abiamo detto, venendo a buono
pregio.
Questi
vini de'
chanali, si ghuasta quello de lo
stretto, sechondo
dicie
Barzalona e
Bernabò e non è da fare
aceto, il perché, se vi
pare, se ne darà per Dio prima si ghuasti afatto, a chi n'arà bisongnio;
il perché rispondete quello volete si faccia e farassi.
Ridolfo di Lanfrancho vi mandava a
invitare a desinare per
lunedì a fare chonpangnia al
veschovo: fessi la schusa bisongniò.
Fu' chon
ser
Amelio per fare
soscrivere la
scritta di
Biagio di Beccho,
il perché, dicie, non si può fare se voi non ci siete, perché
lla dice in vostro nome; se altra
scritta non si rifacessi, e, poiché
questa sta bene, gli parebe d'aspetare tanto ci siate.
A questi
debitori e altre chose non si può atendere sino siamo
fuori di questi
chardinali, poi di tutto si farà quello sia da fare, e
dì per dì si dirà tutto.
Arassi chura alla
stalla e a quello bisongna per lo fuocho e
ongn'altra chosa chome dite.
Lionardo di Chalendino faremo
taglerà le
pianelle chome prima
si potrà e provedrassi bene non s'arà a darli 'n due.
Niccholaio di Tavola, quando il vedremo, se gli dirà de'
matoni
e
pianelle quanto dite.
Disevisi chome qua non à
melarancie che buone sieno.
La
vitella del
Papa, che si fe' per lui, n'abiamo aute tutte quelle
peze abiamo volute.
Io,
Ghuido, trassi stamane
s
. 6 de'
danari del
descho che no' gli
puosi in su la
scritta per la
ghabella de'
confetti: metetevegli chon
s
. 52 v'è la
scritta.
Il
Vescovo di Fregiù c'à mandato ogi una sua
valigia e domane
de' mandare anche altre chose: tutto si meterà nel
fondacho e tengniallo
serato, che sta bene.
Le
chamere sono horevole di fuocho e di
maserizie, sì chome
quando c'era e'
re e meglio.
Lionardo tolse II
bungnole da
Meo del Charota, di
tenuta di
staia 30 l'una: anchora non ci sono venute; quella di
Granalosso
s'andrà a vedere quando si potrà.
Quando questo
Chardinale ci sarà, prochaceremo
starne e de
l'altre chose (che) buono ci saranno; àcci chi dicie credono non ci
verrà: saprete che sia.
Per questa non vi s'è a dire altro e da voi non abiamo altra
lettera stasera; quando di nuovo vi s'arà a dire, si farà. Che Cristo
vi ghuardi.
monna
Margherita, in
Prato.
Franciescho di Marcho, in
Firenze.
1409 Da
Prato, a dì 5 di
gennaio.
Risposto.